Intervista realizzata al giornalista Rai, per tanti anni a Bruxelles, Paolo De Luca, in occasione della sua presenza in Calabria e a Soverato all’interno del festival Euro.Soul, in cui ha presentato il suo ultimo libro “La battaglia di Bruxelles”.
Abbiamo estrapolato la parte riguardante l’eventuale uscita dall’UE della Gran Bretagna.
“Brexit or not brexit, that is a question”. Questa sera sapremo come gli inglesi risolveranno questo dubbio amletico nel segreto dell’urna e soprattutto quanto avranno influito i fiumi di parole spesi prima del referendum sulle conseguenze di una uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
Lo speciale di sei pagine dal titolo “Capire Brexit” pubblicato da “Il Sole 24ore” apre con una dichiarazione del premier David Cameron che bolla la Brexit come «Una via senza ritorno, capace solo di dividere invece di riunire, una via verso la recessione e l’impoverimento generale… Vi dico: non rischiate».
Nel frattempo c’è stato anche l’omicidio della deputata laburista Jo Cox che secondo i sondaggisti – è triste dirlo ma è la realtà – avrebbe frenato la corsa dei brexiters, ovvero i favorevoli all’uscita, tra cui ci sono Michael Gove, ex grande amico di Cameron e ministro della Giustizia, e l’ex sindaco di Londra, Boris Johnson.
Il referendum del 23 giugno è stato indetto da David Cameron, primo ministro britannico del partito conservatore, sotto la pressione di diversi partiti favorevoli all’uscita dall’Unione Europea dopo aver sottoscritto un accordo a Bruxelles che chiarisce alcuni contenuti delle regole dello “stare insieme” europeo, pur senza modificare nella sostanza alcunché, anche se si insiste molto sulle regole per l’immigrazione, vero punto caldo della campagna elettorale. La motivazione principale portata dai sostenitori del referendum è che l’Ue è cambiata molto dal 1975 e quindi è necessaria una nuova consultazione dei cittadini.
Chi sostiene cosa
Il sostegno sia verso il Leave che verso il Remain è trasversale e, ad eccezione dello Ukip (United Kingdom Independt Party) e di Britain First, compatti per abbandonare l’Unione, i partiti hanno vissuto profonde divisioni durante gli ultimi mesi, in particolare i Tories, il partito conservatore.
Le urne
Si voterà dalle 07.00 alle 22.00 (ora locale) di giovedì 23. Non ci saranno exit poll. Lo scrutinio inizierà immediatamente dopo la chiusura della urne. Il risultato del conteggio delle schede dovrebbe cominciare ad essere chiaro dalle 04.00 del mattino del 24 giugno. Gli elettori che hanno scelto il voto postale hanno già iniziato ad esprimere la loro preferenza, ed hanno tempo fino alle 22 del 23 giugno per far giungere le loro buste elettorali alle loro sezioni.