«Parlare di decoro in questa città è sempre particolarmente complicato e opinabile. L’enfasi con la quale i nostri cari amministratori parlano di questo argomento, che rappresenta un aspetto ordinario della gestione di un territorio o di una città, non dovrebbe fare notizia se non altro perché l’obbligo di offrire a cittadini e visitatori una città decorosamente presentabile rappresenta uno dei doveri imprescindibili di una amministrazione».
E’ questo l’incipit della nota a firma del movimento politico “Semplicemente Soverato” che interviene nuovamente sull’immagine e il decoro urbano.
Continua la nota: «Ma in questa città non è così. L’ordinario diventa straordinario in un quadro dove è frequente leggere sui vari social amministratori che esaltano il proprio operato veicolando in modo alquanto distorto l’azione, semmai poco attenta e poco incisiva, su zone e aree che invece appaiono degradate e dove l’incuria regna sovrana».
Continua l’affondo del movimento sullo stato indecoroso del lungomare nuovo in evidente stato di disfacimento «Il biglietto da visita che abbiamo offerto ai pochi turisti presenti in città durante questo lungo ponte Pasquale è di quelli che fanno riflettere e per il quale è importante capire che cosa si voglia intendere per decoro urbano.
E a tal proposito ci vogliamo soffermare sullo stato di indecoroso degrado cui versa il nuovo lungomare, nato vecchio per impostazione architettonica, scelta dei colori e materiali a dir poco scadenti, inaugurato in pompa magna meno di due anni fa e che versa già in condizioni di preoccupante decadimento.
Fioriere invase dalle sterpaglie, aree verdi abbandonate e mal curate, pavimentazione da capannone industriale in deterioramento e in progressivo disfacimento (vedi anche anfiteatro) , cementificazione selvaggia, baraccopoli nella pineta».
«Questo il triste quadro di quello che doveva essere una riqualificazione del waterfront – continua la nota – resa possibile grazie ad un finanziamento di 3.5 milioni di euro (per intenderci circa sette miliardi delle vecchie lire) intercettato all’epoca dall’Amministrazione Taverniti (qualcuno obietterà che lo stesso fu bloccato dal Commissario Mottola per vizi procedurali) ed il cui intento sarebbe stato quello di proseguire l’opera di recupero iniziato con il Lungomare Giovanni Paolo II cui lo stesso Taverniti aveva, nel suo pur breve mandato, dato continuità proseguendo con gli interventi a sud dello stesso.
Oggi assistiamo, invece, ad una sorta di morbosa personalizzazione delle opere pubbliche oltre che di un fare approssimativo, che stanno creando una “frammentazione” che la stessa amministrazione in carica vuol far passare, convenientemente, per continuità in un contesto di graduale e progressiva cancellazione di quella che era l’identità di questa città che amministratori attenti e saggi,capaci di programmare razionalmente,ci avevano lasciato e per i quali ancora oggiereditiamo una Soverato riconosciuta come “Perla dello Jonio”.
E allora sarebbe opportuno che chi oggi amministra questa città passasse in rassegna foto, immagini e memorie della Soverato che fu per tenere vivo la visione di chi con tanta passione e senso del decoro aveva contribuito a rendere questa città appetibile per decoro e prestigio vantando ville e giardini di Calabrettiana (padre) memoria.
E ci sembra doveroso, a tal proposito, riproporre un concetto già espresso in passato quando avevamo portato ad esempio una cittadina sul Lago di Garda, Bardolino, che ha avuto, modo, nel 2018, di triplicare le proprie presenze turistiche per aver piantato sul lungolago 50.000 bulbi di tulipani che hanno rappresentato motivo di attrazione per visitatori e villeggianti.
Ecco cosa ci contraddistingue e cosa ci tiene lontano dalle scelte di questa Amministrazione. C’è chi immagina la città dei fiori, chi immagina di trasformare la passeggiata in un tripudio di colori e. chi continua a “piantare” cemento per offrire alla città“sfumature di grigio” che cozzano terribilmente con un contesto paesaggistico che meriterebbe ben altre soluzioni.
E se tutto questo non bastasse – conclude la nota – la riqualificazione, da poco iniziata, di un altro tratto di lungomare, con un’estate ormai alle porte ed i cui lavori saranno consegnati in settembre per i cui interventi immaginiamo non sarà più possibile allestire l’area commerciale ed espositiva di prodotti calabresi e del territorio, ci lascerà un’altra testimonianza dell’azione distruttiva perpetrata dall’attuale amministrazione che così intende proseguire una discutibile opera di disfacimento ed imbruttimento della città».