
Soverato…… Una città che non si ama !
“C’era la pressante necessità di ridare alla città quella partecipazione che aveva caratterizzato la vita politica in questi decenni ma i burattinai di turno hanno ucciso la democrazia dove l’anarchia e il nichilismo hanno fatto sprofondare Soverato
umiliata, offesa e ridicolizzata in quello che possiamo considerare il momento più buio delle sua storia politica”. In una lunga nota Vincenzo Cilurzo, già presidente del consiglio comunale soveratese e componente del movimento politico “Semplicemente Soverato”, analizza qui di seguito le vicende che hanno portato il sodalizio a non partecipare alle elezioni amministrative di settembre.
“La paura di perdere di fronte una maggioranza uscente che partiva con il favore dei pronostici non poteva e non doveva rappresentare un limite e per questo abbiamo lavorato per dare alla Città di Soverato un Consiglio Comunale dignitoso e qualificato, che rappresentasse la comunità, fatto da una maggioranza, organo di indirizzo e programmazione e una minoranza il cui ruolo, responsabilmente, doveva necessariamente concretizzarsi nella verifica e controllo degli atti amministrativi e nella concreta possibilità di essere interprete di proposte alternative rispetto a quelle pensate e prodotte dalla Giunta Comunale in carica.
Un ruolo, quello della minoranza, rivalutato , dove si fa politica, quale “Amministratori della legittimità degli atti” proprio perché, le norme attualmente in vigore attribuiscono loro, oltre che un ruolo politico, anche e soprattutto un ruolo di controllo sulla legittimità degli atti al punto da incorrere in possibili forme indirette di responsabilità. Menti occulte hanno ostacolato questa nostra volontà ovvero ridare dignità al Consiglio Comunale della terza città della provincia di Catanzaro. Per chi come noi, gli unici nell’assordante silenzio di tutta la politica soveratese, ha seguito le vicende e gli atti amministrativi dell’attuale maggioranza, questo obiettivo era prioritario.
Dopo l’apertura a tutte le forze politiche presenti in città, pur facendo i dovuti passi indietro, ci siamo imbattuti in contesti vaghi e confusi per i quali la coerenza ci ha posto nella condizione di non scendere a compromessi di fronte l’ostinatezza di chi ha voluto veicolare un chiaro messaggio di disaffezione per questa città a scapito delle proprie interessate imposizioni ostacolando qualsiasi possibilità di sostenere quanti e chi fosse in grado di tenere testa, in campagna elettorale, alla maggioranza uscente.
Movimenti che, nati con l’intento di “offrire a tutti i cittadini uno strumento politico in un quadro di totale assenza di dibattito” tra veti e preclusioni si sono disciolti strada facendo per paura di competere con un avversario dato, sulla carta, vincente (Soverato+ ) altri che , con tracotanza, hanno imposto dal primo momento la propria candidatura a Sindaco senza nessuna possibilità di confronto su programma e compagni di viaggio mantenuti, tra l’altro, fino all’ultimo minuto nell’anonimia (Patto per lo Jonio), altri che, restii nel volersi apparentare con altre realtà presenti sul territorio, non hanno mantenuto la stessa linea in altri comuni (Tesoro Calabria dove a Crotone , invece, si è alleato con altri tre movimenti).
Il centro-destra, altresì, fortemente vocato in città (dal 2011 non esprime un proprio candidato a Sindaco) che vantava commissari, coordinatori o segretari di partito, simpatizzanti e militanti, ha palesemente lasciato intendere una chiara e interessata quiete di chi opportunisticamente aspettava di salire sul carro dei vincitori pronti a sostenere ed allearsi con una lista a guida PD. Il tutto senza un benché minimo documento che ai tempi della politica veniva sottoscritto dalle segreterie.
I rumors che davano , partiti ed esponenti dell’attuale minoranza pronti a candidarsi con l’attuale maggioranza si è di fatto concretizzato e questo la dice lunga su quello che è stato il ruolo politico di questi durante questo quinquennio legislativo. Ci chiediamo, a tal proposito, come si giustifica e come si concilia una candidatura nella lista della maggioranza uscente quando questi per cinque anni hanno votato contro o si sono astenuti in tutti i deliberati in materia economico-finanziario ed in particolare Bilancio di Previsione e Rendiconto di Amministrazione.
E’ indubbio che la storia di questo ultimo trentennio politico, ci rammenta che i Sindaci hanno sempre confermato il proprio mandato e questo è facilmente spiegabile dal fatto che l’elettorato abbia sempre avuto soddisfatte le proprie aspettative da amministrazioni che, al di la dei meriti, trasversalmente, soprattutto durante il lockdown, è riuscito ad appagare i bisogni ordinari di una collettività distratta e poco attenta rispetto a quelle che erano e sono le vere necessità straordinarie di un Ente per il quale la situazione economico-finanziaria rimane ancora in attesa di essere sentenziata (piano di riequilibrio finanziario pluriennale riformulato datato 28 febbraio 2018) e la cui maggioranza uscente si è “impegnata” a ripianare attraverso “ aliquote e tariffe dei tributi locali nella massima misura consentita anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente” a “ridurre le spese del personale, e le spese per prestazioni e servizi, ad alienare i beni patrimoniali”.
In un contesto dove, in un quadro di pre-dissesto è mancato il pluralismo e la partecipazione il contributo della politica avrebbe sicuramente concorso ad arricchire e stimolare l’azione amministrativa di una maggioranza che ha svolto mediocremente l’ordinario senza mai incidere significativamente in tutti quei provvedimenti straordinari quali PSC, Piano Spiaggia, Piano Urbano del Traffico, Rilancio del Centro Storico, che avrebbero ridato alla città quella identità capace di rilanciarla strategicamente e strutturalmente dal punto di vista urbanistico e di conseguenza turistico-commerciale.
Il futuro della città sarà e rimarrà ancora in mano a chi, pur di non dichiarare il dissesto e limitare le relative conseguenze sul piano politico, con delibera di Consiglio Comunale N° 12 del 27/07/2020 ha approvato un disavanzo di amministrazione di 13.080.786 euro che la stessa maggioranza, o meglio, noi cittadini, con i tributi al massimo, dovremo ripianare nei prossimi 25 esercizi finanziari dal 2020 al 2044.
Ma di questo nessuno se ne interessa … tanto Soverato rimane la città più ricca della Calabria per reddito pro-capite”.