Duro colpo al clan Ruga. Quattordici tra capi e gregari del clan che si è sempre sentito padrone di Monasterace sono finiti in manette questa mattina su richiesta della Dda e per ordine del gip di Reggio Calabria, perché accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, omicidio, favoreggiamento personale, danneggiamento, rapina ed estorsione, porto e detenzione illegale di armi, lesioni personali, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa. In manette sono finiti anche gli attuali vertici del clan che storicamente ha “governato” su Monasterace…
Per i Ruga, il paese era “cosa loro”, anche se nel 2011 la sindaca Maria Carmela Lanzetta non lo voleva capire. Per questo, nel giugno di quell’anno, il clan ha distrutto la storica farmacia della famiglia del sindaco e qualche mese dopo, nel marzo 2012, ha ridotto ad un colabrodo l’auto del primo cittadino, crivellandola di colpi. Proprio in quei mesi, hanno scoperto i carabinieri del Nucleo investigativo di Locri, il clan stava cambiando pelle, dopo il brutale omicidio del boss Andrea Ruga. Un delitto maturato all’interno della famiglia, ricostruito dagli investigatori, che sono riusciti a ricostruire dinamica e movente della morte del boss, come organigramma, ruoli e compiti degli uomini che all’interno del clan hanno preso il comando dopo aver seppellito il vecchio capo.