
No a nuove antenne, sì alla difesa della salute. Non uno slogan, ma l’essenza della battaglia senza soluzione di continuità che da settimane la consigliera Azzurra Ranieri sta portando avanti e che riguarda le antenne di radiotrasmissione installate sul tetto di Palazzo di Città a Soverato.

La preoccupazione, inoltre, è che non esista alcuno studio sulle radiazioni emesse dai ripetitori, tanto da chiedere all’Arpacal il riesame urgente di tutta la pratica visto “che il campo elettromagnetico generato non è supportato da uno studio e annessa relazione, o perlomeno non risulta nei documenti a disposizione presso questo Comune, ma si basa su una DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA in cui si dichiara: l’impianto sulla base della stima del campo generato è conforme ai limiti di esposizione”.
Ogni cosa ha il suo prezzo, potrebbe obiettare qualcuno. Infatti, è indubbio che il progresso abbia un costo e, forse, anche il vantaggio di poter essere in comunicazione in qualunque posto ci si trovi ha il suo. Per questo motivo uno degli allarmi più rilevanti sul punto riguarda il nodo salute: vale a dire, quanto incide l’installazione di un ripetitore, di un’antenna sulla salute dei cittadini esposti alle sue emissioni?