Oggi è il 25 novembre, un giorno di quest’anno, che però assume un significato particolare perché ricorre la giornata mondiale contro le violenze sulle donne: e proprio oggi anche il nostro comprensorio annovera un cruento fatto di cronaca: Loredana, 52 anni è stata uccisa da un “uomo”, che naturalmente le avrà detto mille volte che l’amava.
Purtroppo ogni giorno si sentono notizie simili in varie parte di Italia ma quando viene toccato il proprio territorio l’impatto emotivo e psicologico è ancora più forte.
È assurdo come nel 2020 sia ancora necessario sensibilizzare su tematiche come la violenza di genere. Per una donna non è facile denunciare un marito, un compagno o un familiare; finalmente quando riesce a farlo si scontra con la burocrazia e la giustizia che non sempre fa il giusto corso.
Il periodo del lockdown ha esasperato situazioni già di per sé delicate, si pensi che il 90% degli omicidi sono stati femminicidi.
Come Assessore alle politiche sociali e tutta l’Amministrazione Comunale assieme a Soroptimist, Fidapa, Biblioteca delle donne, Associazione Attivamente Coinvolte, Innotec-Pon Inclusione ambito Soverato, Movimento donne per le donne e Ardos avremmo voluto organizzare un sit-in di protesta e solidarietà alle donne vittime di violenza ma per ovvi motivi dipendenti dalla situazione epidemiologica non è stato possibile.
La celere risposta che hanno dato i vari club e associazioni fa capire come l’attenzione e l’impegno su queste tematiche siano forti e sentiti. Un grazie doveroso va anche alle forze dell’ordine e, nello specifico di oggi alla Compagnia dei Carabinieri di Soverato, che si impegnano con professionalità e dedizione a fianco delle donne.
L’Amministrazione Comunale di Soverato e l’Assessorato alle politiche sociali continueranno il lavoro di vigilanza e assistenza sul territorio per segnalare e aiutare quelle donne che si trovano in situazioni di difficoltà. Una donna che denuncia non deve mai sentirsi sola.
Noi donne dobbiamo sentirci libere di vivere serenamente la nostra vita, senza preoccuparci dei luoghi e delle circostanze in cui ci troviamo. Non dovremmo mai essere vittime, ma donne libere.
Assessore alle politiche sociali, Sara Fazzari