Se le antenne dovessero battere bandiera di qualsivoglia multinazionale allora sarà una battaglia durissima , ma è un dovere rivendicare il rispetto per le decisioni comuni e di tutela della salute pubblica. La tecnologia deve certamente avere il suo spazio, ma non può offendere l’incolumità pubblica.
Io purtroppo non conosco tutto l’iter di queste antenne, come non lo conosce il resto della popolazione: IN ALBO PRETORIO NON VI È TRACCIA dell’esito del bando, ne’ tantomeno dell’azienda aggiudicataria.
Non entro in una diatriba inutile, come si è cercato di tirarmi, sul danno o meno sulla salute delle antenne e dei campi elettromagnetici, non voglio neppure che qualche eroe continui a tacciarmi come il NO AL PROGRESSO. Queste sono solo opere di distrazione dal punto focale, perché voglio specificare meglio la natura di questa mia interrogazione e punto inserito nella mia agenda come ATTIVITÀ PROPEDEUTICA da portare a termine.
È doveroso informare al più presto i cittadini sulla natura del contratto che si è stipulato, e soprattutto bisogna dare un volto alla azienda che sta montando sul tetto del Comune;
Il contratto da ciò che si ricostruisce nello scarno albo pretorio, dovrebbe avere durata di 9 anni, chi lo ha stabilito? Cosa accadrebbe se il Comune firmatario fosse inadempiente?
Secondo il Decreto Gasparri la “fascia di rispetto” dovrebbe essere di 70 mt, io non credo che esista queste distanze, stiamo parlando di antenne nel centro di una cittadina, dove la densità abitativa è piuttosto alta.
Come l’installazione in un condominio privato tiene in considerazione i pareri di ogni condomine, è giusto che venga chiesto il parere dei dipendenti comunali, sottoposti al campo magnetico per le ore di servizio, e che in malaugurato caso di malattia avrebbero il pieno diritto di adire contro lo stesso Comune per una malattia concausata o aggravata dall’esposizione al campo magnetico. Chi è il titolare della negazione al diritto della salute sui dipendenti?
La stessa condizione, si ha per l’estrema vicinanza con l’istituto scolastico di Via Olimpia, nel quale Maestre, operatori scolastici e bambini subirebbero il campo magnetico per 8 ore almeno. E se l’esposizione al campo per brevi periodi può non cagionare danno, non sono così certa che una esposizione continuativa possa garantire lo stesso risultato.
Prima di accendere le antenne deve essere valutato l’impatto sulla salute, quello ambientale, e quello economico di riflesso per deprezzamento, senza trascurare il primo: la determinazione delle volontà dei dipendenti comunali e di coloro che subiscono gli effetti per diverse ore.
DIRITTO DI INFORMAZIONE PER I CITTADINI
LIBERA SCELTA DEI CITTADINI ( DEMOCRAZIA PARTECIPATA) E TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA
Spero di vedere, quanto prima, Palazzo di Città libero da quelle orrende propaggini e spero che i cittadini soveratesi che condividono questo pensiero facciano finalmente sentire la propria voce.
Lo comunica in un post su Facebook Azzurra Rita Ranieri, Consigliere Comunale Capogruppo UDC Città di Soverato