E’ stata convocata per giovedì 30 giugno alle ore 13 (ed in seconda convocazione il 1 luglio alle ore 16) una sessione straordinaria del Consiglio comunale di Soverato. All’ordine del giorno un solo punto: “Approvazione di riequilibrio finanziario pluriennale, rimodulato ai sensi dell’art. 1, comma 714 della L. 28/12/2015 n. 208″.
Il documento, preparato nelle ultime settimane dall’esecutivo in stretta collaborazione con gli uffici e con il parere positivo del revisore dei conti, Francesco Coscarella, avrebbe ricevuto opinioni confortanti dai consulenti contattati in maniera informale. Quindi, potrebbe verificarsi il passaggio, dal civico consesso, nell’ultima data utile, e nel caso di approvazione, la trasmissione dello stesso piano al Ministero dell’Interno entro i successivi 5 giorni. Ipotesi che potrebbe allontanare, almeno per qualche mese, la paventata dichiarazione di dissesto finanziario ( ipotizzato ancora una volta dal primo cittadino nell’ultimo consiglio comunale del 15 giugno), che sarà legata al parere che Ministero e Corte dei Conti daranno al piano.
Tuttavia, il giudizio della Corte dei Conti potrebbe arrivare prima, qualora fosse contattata per un parere consultivo sul ripianamento di una parte del debito, come emerso dalla precedente seduta consiliare. Parere che sarà determinante sulla eventuale dichiarazione di dissesto: “Se l’organo di controllo dovesse esprimersi in maniera negativa, dichiareremo il dissesto”.
Il Piano prevede un fondo di passività potenziali in grado di coprire i debiti di Palazzo di Città, compresi gli oltre 7 milioni di debito “acqua” con la regione Calabria (rateizzabili in 20 anni, che potrebbero diventare 30, come più volte annunciato dal sindaco Alecci, secondo un provvedimento che stanno valutando in regione, “vista la situazione debitoria più drammatica rispetto ad altri comuni”). Aspetto sul quale il capogruppo Pd-Oltre, Giulio Moraca, nell’ultima seduta di consiglio comunale ha manifestato chiaramente forti dubbi e perplessità per il mancato riconoscimento nel rendiconto 2015 dei 3 grossi debiti (acqua, Caminiti e Raspa), che poi compaiono nel bilancio di previsione 2016-2018, dando così una connotazione di falsità al piano.
Rosy Urso