A Catanzaro è stata recentemente stipulata una convenzione tra Regione, Ministero dell’Interno e Comune, con l’obiettivo di equipaggiare la città di ulteriori 73 videocamere e 73 lettori di targa. Sulla scia di quanto realizzato per il Capoluogo di Regione, sarebbe opportuno anche per Soverato dotarsi di un numero maggiore di telecamere in modo da coprire capillarmente la maggior porzione di territorio comunale possibile
Ad oggi infatti alcuni punti evidentemente critici andrebbero resi maggiormente sicuri: basti pensare al parcheggio antistante la Ragioneria o quello nei pressi del mercato del venerdì, puntualmente colmi di parcheggiatori abusivi e teatro ultimamente di incresciosi episodi di violenza, senza però dimenticare luoghi pubblici come ad esempio la villa comunale o il nuovissimo lungomare, entrambi potenzialmente bersaglio facile di atti vandalici (ricorderete tutti i primi cestini distrutti solo pochi giorni dopo l’apertura al pubblico del rinnovato fronte mare).
Se la Prefettura, su precisa indicazione ministeriale in attuazione a una nefasta direttiva di ottobre 2016, “consiglia” ai comuni l’adesione al progetto Sprar per evitare ad esempio l’apertura di centri di accoglienza straordinaria (Cas) che ospiterebbero numeri molto maggiori, non potrà allora restare insensibile davanti alla richiesta di un piano volto a garantire una maggior sicurezza.
È doveroso sottolineare come Soverato oltre ai 25 nuovi ospiti che presumibilmente alloggeranno da settembre in località Turrati, quotidianamente si trova ad accoglierne molti altri provenienti dai paesi limitrofi, per nulla scoraggiati dalle distanze e capaci di muoversi tranquillamente a piedi da un comune all’altro in qualsiasi ora. Di fatto Soverato, pur non risultando alcun Cas sul proprio territorio, si trova giornalmente a fronteggiare numeri che ne indicherebbero invece la presenza.
Sarebbe dunque scelta saggia richiedere l’aiuto di Stato e Regione per incrementare il numero di punti video-muniti, al fine di accrescere la percezione di sicurezza dei cittadini, fungendo come deterrente per i malintenzionati, di qualsiasi tipo, colore o etnia. Del resto, come asserito dal Procuratore Capo Nicola Gratteri non esiste valore probatorio migliore di un video, anche solo di mezzo minuto, di un attore protagonista di un reato, aggiungendo inoltre come chi non ha niente da nascondere non si deve preoccupare di venir ripreso dalle telecamere.
Giuseppe Pellegrino – Movimento Nazionale Soverato