“In qualità di Consigliere comunale della città di Soverato – scrive il consigliere comunale Giacomo Mannino – mi trovo costretto a dover prendere atto della scelta della Giunta comunale e del Sindaco di deliberare un avviso pubblico per la locazione dell’ex acquario comunale da destinare a terzi con lo scopo di offrire servizi socio sanitari territoriali, che sfruttino le proprietà dell’acqua marina per una base d’asta di appena Euro 20.000 annui (circa Euro 1.600 mensili) e per una durata contrattuale di ben 12 anni rinnovabili per altri 12!!!!.
Da un primo esame del contesto ritengo la scelta amministrativa in argomento infelice ed inopportuna per una serie di motivi.
Per brevità di esposizione non intendo entrare nel merito della storia dell’Acquario di Soverato, ma mi limiterò ad elencare alcuni momenti temporali nevralgici della sua vita: la struttura, che si estende su una superficie interamente coperta pari a 1344 metri quadrati, è stata inaugurata il 1° agosto 2010 per avviarsi, successivamente, alla chiusura ed all’inutilizzo, a fine 2011 a causa di un’alluvione.
Un’opera che sicuramente avrebbe rappresentato un elemento caratterizzante della città e di attrazione culturale e scientifica costata 3,4 milioni di Euro e che nessuna Amministrazione comunale è riuscita a ripristinare all’originario scopo, condannandola ad una prematura ed inesorabile fine!!! Questo è, purtroppo, un dato incontrovertibile.
La scelta della Giunta, di cui sono certo della bontà di intenti (riqualificare la struttura e ricavarne un guadagno), appare inopportuna politicamente poiché credo fermamente che una decisione di tale portata debba essere discussa ed elaborata in quel consesso chiamato Consiglio Comunale dove tutti i consiglieri possono esprimere il proprio pensiero e proporre anche soluzioni alternative sempre e solo per il bene dei cittadini e della città, soprattutto quando, come in questo caso, si sta per cedere “a privati”, per un periodo minimo di 12 anni che potrà arrivare facilmente a ben 24 anni, un edificio comunale, la cui costruzione è stata finanziata in gran parte da fondi europei destinati e vincolati allo scopo, sottraendolo di fatto all’uso ed al vantaggio di tutti i cittadini di Soverato.
Mi pongo ed, a mia volta, rivolgo al Sindaco alcune semplici questioni che, a parere mio, dovevano essere esaminate prima di addivenire a tale scelta che rimane l’estrema ratio per la gestione dell’ex acquario: è stata esaminata la possibilità di ripristino (con relativa proiezione di spesa) della struttura all’originario scopo? Se tale operazione è stata ritenuta non conveniente, si è esaminata la possibilità di una riqualificazione della struttura attingendo da fondi regionali, nazionali ed europei per destinare l’opera ad attività di pubblica utilità quali ad esempio sala congressi, museo del mare, biblioteca, aula didattica informatica comunale a disposizione di tutte le scuole di Soverato, sede di un’ipotetica struttura comunale di assistenza domiciliare agli anziani? E se la riqualificazione della struttura a scopo di pubblica utilità non è stata valutata perseguibile, si è pensato ad affidare l’ex acquario ad un’associazione senza fine di lucro, magari con finalità scientifiche a tutela del mare, affinché la struttura potesse diventare un laboratorio scientifico permanente? Ed infine, in ultima analisi, qualora l’unica strada da percorrere sia rimasta la cessione a privati che, sicuramente trarranno profitto usando un bene pubblico, si è valutata una base d’asta che sia quanto meno dignitosa e congrua rispetto al valore dell’immobile per le casse comunali?
Amministrare la res pubblica deve essere inteso come curare, regolare, sorvegliare il buon andamento e non solamente svendere e/o locare i beni comunali per pochi Euro (nel caso di specie stiamo parlando di 1,24 Euro al metro quadrato su base mensile!!! ).
Per il bene della città, chiedo che si fermi tale procedura e che si possa valutare insieme il futuro di un bene comunale che non merita certamente di essere lasciato al degrado odierno ma neanche di essere “liquidato” a favore di pochi ed a discapito di tutti i cittadini.
Auspico – conclude Mannino – che su tale vicenda i nostri cittadini non debbano “ammirare” l’effimero deliberato dei buoni propositi ed il loro incongruo risultato, ma constatare come i loro rappresentanti abbiano in modo trasversale affrontato e risolto a favore della città il tema della riqualificazione ed utilizzo di un bene pubblico come è l’ex acquario comunale”.