La bellezza di un lungomare sta nell’emozione del bello che genera nelle persone che vi passeggiano per godere l’incanto del luogo. A Reggio Calabria, che D’Annunzio definì il più bel lungomare d’Italia, la camminata offre la visione della spiaggia, del mare e della vicina Messina, tanto che quando scende la sera, le luci dell’altra sponda sembrano dei fari accesi a segnalare l’imminenza della costa e la sfilza di case e di gente che vi abita. Così a Scilla dove una spiaggia larga e piatta segna il punto più stretto della distanza tra una costa e l’altra…
E affascinante è il tratto di Genova-Nervi dove in alcuni punti sembra quasi di camminare a strapiombo sull’acqua con abitazioni che sembrano proiettate, come prue di antichi velieri, sul mare.
E senza andare troppo lontano, il chilometrico lungomare di Catanzaro, lo si può godere senza interruzioni visive e apprezzarne da ogni dove, il piacere dell’ampiezza del tratto mediterraneo, mentre sul lato opposto, locali vari offrono un modo per trascorrere del tempo, chiacchierando ed assaporando gelati e bibite.
E Soverato? Il lungomare di Soverato, forse abituati a vederlo ogni giorno, non facciamo caso a ciò che alcuni amici turisti ci hanno fatto notare. Passeggiando la mattina nella calura estiva o nel tardo pomeriggio, quando la temperatura permette di essere più rilassati, il mare spesso non si vede! Alla nostra incredulità, un pò vera, un pò per mascherare il problema, ci hanno proposto una passeggiata.
Siamo partiti dai giardini appena dopo il lido San Domenico e a poco a poco ci siamo inoltrati in un percorso che credevamo di conoscere benissimo. Invece gli occhi “stranieri” ci hanno fatto notare una interminabile serie di barriere, chiamiamole architettoniche.
Contrariamente ad altri lungomare, quello di Soverato è in linea con la spiaggia. Ed allora succede che le strutture dei lidi, a ridosso della passeggiata, nel loro svilupparsi occupano la visuale del mare. Non solo. Alcuni di questi lidi hanno persino piantato degli alberi che la visuale la occludono completamente. Forse per le loro esigenze “tecniche” di non rendere visibili alcuni ambienti delle loro strutture, ma di fatto non rendono visibile il panorama. Vi è un tratto, poco prima di Piazza Nettuno, dove, attaccati a delle reti fissate sui pali, vi sono persino cartelloni pubblicitari che riducono la visuale.
E le giostre! Croce e delizia di genitori e bambini. Le giostre sono un autentico sbarramento ottico. Trenini, autoscontro, gigantesche strutture che rivoltano e sbattono su e giù, a destra e a sinistra i coraggiosi avventori che giustamente si divertono e si svagano.
E poi la parte più nuova del tragitto marino, che allunga significativamente la passeggiata e che ancora non è del tutto trafficata come la parte più storica del lungomare, è totalmente occupata dalle attività turistiche ed anche qui, alberi piantati sulla spiaggia. E del mare neanche l’ombra. Neanche il ritorno del rumore delle onde nelle giornate climaticamente più nervose. Insomma: dove si vede il mare dal lungomare di Soverato?
La sola vista è una sequela di costruzioni di varia tipologia e gusto, tanto che alcuni definiscono il lungomare di Soverato come lungobaracche. Tali baracche, pseudo stabilimenti balneari, dovrebbero, tra l’altro, essere rimosse entro la fine di settembre, cosa che non succede, nella indifferenza generale.
Siamo dunque così certi che il lungomare sia un bel biglietto da visita? Il mare non è visibile, una parte è totalmente occupata da venditori abusivi.
Bisognerebbe avere più attenzione verso una struttura che rappresenta motivo di attrazione e richiamo di numerose persone che in ogni caso contribuiscono a portare reddito agli imprenditori soveratesi e non.
Rosy Urso