“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”, affermava la celebre scrittrice Marguerite Youcenar, una frase emblematica che calata nella realtà di questa comunità sembra un triste presagio.
In questi giorni infatti per effetto del decreto n. 12390 del 11 Novembre 2015, il Dipartimento Cultura della Regione, ha pubblicato l’elenco delle biblioteche di interesse locale che hanno ricevuto il finanziamento per presentazione di progetti o attività di funzionamento delle stesse.
Scorrendo la graduatoria notiamo che si trovano sia biblioteche regolarmente aperte e funzionanti al pubblico, sia quelle chiuse che comunque hanno presentato in questi ultimi anni progetti di valorizzazione e aggiornamento dei testi presenti. La novità è che la biblioteca comunale Vivarium non rientra nè nei finanziamenti concessi , ma cosa strana non risulta nessuna richiesta di presentazione di progetti.
Tornando indietro facciamo un po di storia. Il Comune grazie alla sensibilità dell’ex Assessore alla cultura Domenico Condito con Sindaco Raffaele Rachetta ,presentarono negli anni novanta un progetto per trasformare palazzo Aracri in un centro culturale :nacque la biblioteca comunale “Vivarium”, ed era previsto anche un museo archeologico in grado di valorizzare i numerosi reperti frutto delle campagne di scavi effettuate dagli archeologi dell’Ecole Francaise che in quegli anni portavano avanti un progetto di scavi sul promontorio tra Santa Maria del Mare e san Martino di Copanello,grazie ai fondi della Francia.
Nel corso degli anni grazie alla sensibilità degli amministratori comunali che si sono succeduti ma soprattutto alla passione dell’ingegnere Antonio Froio che con gratuità ha prestato il suo impegno professionale; la biblioteca era diventata un polo culturale d’eccellenza sia per il servizio prestito ma anche per le tante iniziative che coinvolgevano le scuole.
La biblioteca comunale Vivarium, nel corso degli anni grazie alle donazioni dello scrittore Nicola Silvi e Mario Occhini, potenziò il suo patrimonio librario, oggi invece assistiamo sia alla chiusura al pubblico ,ma soprattutto all’esclusione dai finanziamenti da parte della Regione Calabria.
Il Museo archeologico che dovrebbe riportare alla luce tali reperti attualmente custoditi nel deposito del parco archeologico di Roccelletta di Borgia , rimane chiuso in attesa che il comune capofila del finanziamento regionale ,Squillace riesca a effettuare i vari passaggi burocratici per arrivare alla fine di un iter che rischia la revoca del finanziamento che prevede la gestione da parte della società “I Giardini di Hera” che aveva vinto il bando regionale per la gestione della rete museale di Montauro, Squillace e Stalettì
Salvatore Condito