“La procedura seguita dalla Giunta per la costituzione dell’ufficio stampa non risulta assolutamente conforme alle modalità selettive previsto dall’articolo 35 del testo unico del Pubblico impiego, il decreto legislativo 165 del 2001”.
Questo l’oggetto dell’interrogazione depositata oggi dalla senatrice Bianca Laura Granato, sottoscritta anche dalle senatrici Margherita Corrado, Luisa Angrisani e Danila De Lucia.
Le senatrici chiedono al ministro per la Pubblica Amministrazione e al ministro per gli Affari regionali e le autonomie “se ritengano legittimo il provvedimento di nomina del personale assegnato all’ufficio stampa, composto da 7 giornalisti professionisti e/o pubblicisti e uno specialista in rapporti con mass media, per la costituzione dell’ufficio.
Sono stati prorogati due contratti vigenti nel corso della precedente consiliatura mentre per le restanti 6 posizioni si è deciso di ricorrere, nel rispetto delle procedure di cui all’articolo 7 del decreto legislativo 165 del 2001, ad una manifestazione di interesse rivolta ai dipendenti di ruolo in servizio presso la Giunta, ai sensi della quale, oltre ai requisiti professionali necessari per l’esercizio della professione (iscrizione al relativo albo), tra le modalità di presentazione della candidatura era necessario ottenere un nulla osta per la mobilità extra-dipartimentale (ai sensi del regolamento sulla mobilità interna del personale non dirigenziale della Giunta)”.
“Tuttavia sul sito web dell’Amministrazione non sono stati pubblicati gli esiti della procedura testé richiamata (da cui sono stati di fatti esclusi i dipendenti di ruolo regionali aventi diritto, in quanto in possesso dei requisiti richiesti), che si evincono, invece, da una successiva manifestazione di interesse con cui il competente dipartimento regionale (organizzazione e risorse umane), accertata l’impossibilità di individuare risorse interne all’ente (22 luglio 2020), ha pubblicato una seguente manifestazione di interesse per la formazione di un elenco di professionisti esterni da cui attingere per il conferimento dei 6 incarichi restanti – prosegue l’interrogazione -.
Come si evince dagli atti successivi e consequenziali è stata conclusa la relativa istruttoria dal dipartimento della Presidenza, il quale ha provveduto alla trasmissione dell’elenco degli idonei (contenuto nel decreto del Presidente della Giunta del 9 ottobre 2020) per procedere al conferimento degli incarichi suddetti tramite contrattualizzazione individuale; come si legge nel decreto pubblicato con nota 320198 del 6 ottobre 2020 il Presidente della Regione Calabria ha individuato, sulla base dell’elenco degli idonei alla manifestazione d’interesse, i soggetti a cui conferire l’incarico”.
“Considerato che a parere dell’interrogante, la procedura seguita dalla Giunta per la costituzione dell’ufficio stampa non risulta assolutamente conforme alle modalità selettive previste dall’articolo 35 del testo unico del Pubblico impiego, il decreto legislativo 165 del 2001, in quanto i contratti che saranno stipulati a valle della procedura di reclutamento e nomina dei nuovi assunti sono frutto di una selezione non coerente con i principi di cui all’art. 35 comma 3 del medesimo decreto (imparzialità, meccanismi di selezione oggettivi e trasparenti, nomina di un commissione di esperti in materia), il cui rispetto è indispensabile per ogni procedura di reclutamento di personale all’interno di uffici (come l’ufficio stampa della Giunta) non annoverabili tra quelli di diretta collaborazione politica”, le senatrici del Movimento 5 Stelle chiedono di sapere: “se i Ministri in indirizzo, nell’ambito delle proprie competenze, non reputino opportuno verificare il rispetto degli obblighi di pubblicazione della procedura seguita per il reclutamento del personale dell’ufficio stampa della Giunta”, e “se ritengano legittima la scelta dell’amministrazione regionale di procedere con una manifestazione di interesse rivolta al personale esterno, senza previa pubblicazione degli esiti di quella rivolta al personale in servizio presso la Giunta medesima, nelle modalità prescelte, non coerenti con le disposizioni di cui all’articolo 35 del testo unico del Pubblico impiego, in materia di procedure selettive per il reclutamento del personale”.