I cittadini di Soverato, con cadenza quasi mensile, apprendono che i debiti dell’Amministrazione comunale fioriscono come le margherite a primavera; a fine estate 2015 il Comune viene condannato al pagamento delle somme per espropri di terreno nei confronti della famiglia Caminiti, destinati alla costruzione di Cooperative e opere complementari. I primi mesi del 2016 si connotano per la possibilità che il debito per i canoni 1981-2004 pari a circa 8 milioni di euro per la fornitura di acqua potabile non versati dal comune di Soverato alla Regione Calabria, possa non essere prescritto.
Per ultimo, in questi giorni, la ciliegina finale: il pagamento ad una ditta privata di oltre 416.000 euro per ristoro dei danni subiti in seguito ad eventi alluvionali del 2004. Condanne pronunciate dalla magistratura ordinaria e contabile sono incompatibili dal punto di vista procedurale, ma i cittadini comuni devono pagare questi debiti. Hanno qualche colpa?
Esaminando i fatti da cui scaturiscono queste condanne appare evidente che, almeno per due casi, i cittadini non hanno alcuna responsabilità. Nello specifico, per quanto attiene ai terreni espopriati (condanna di quasi 5 milioni di euro), i soveratesi quali colpe e quali vantaggi hanno avuto? Qualcuno effettivamente ha ottenuto dei benefici e cioè i proprietari delle abitazioni realizzate che non hanno sborsato nemmeno 1 euro per l’acquisto del terreno! E allora per quale motivo tutta la cittadinanza deve pagare il terreno dove sorgono le cooperative? Perchè non pagano i soci cooperatori o chi ha sbagliato le procedure di acquisizione delle aree?
Rispetto al debito scaturito dal suddetto evento alluvionale del 2004 secondo cui un’attività commerciale avrebbe subito gravi danni, cosa ha fatto l’Amministrazione comunale per verificare se la richiesta dell’imprenditore fosse legittima? Come si è agito nelle varie fasi del giudizio? Evidentemente non si è fatto nulla! E dunque paghi esclusivamente chi ha le responsabilità in seno all’Amministrazione, di controllare e provvedere alle sorti finanziarie del Comune. Perchè tale debito dovrebbe ricadere sui cittadini, ignari tra l’altro, di queste situazioni?
Per ultimo il super-debito dell’acqua: è ovvio sia maturato nel tempo. Perchè negli anni non si è provveduto alla razionalizzazione della rete di distribuzione costringendo tutti gli utenti al pagamento annuale dei canoni senza far finta di nulla e lasciando impuniti coloro i quali non hanno versato il dovuto? Come mai la misurazione della quantità d’acqua consegnata ai serbatoi comunali è il doppio di quanto il Comune riesca ad introitare?
In queste condizioni i conti non torneranno MAI! Si tratta di una volontà o di una serie di concomitanze negative?
Rosy Urso