“Gli atti intimidatori che hanno colpito l’on. Bova ed il procuratore Gratteri si sommano ad una serie di altre ignobili violenze che da mesi e con preoccupante frequenza, colpiscono i rappresentanti di quella Calabria sana ed onesta.
Non è forse una strategia coordinata tra i delinquenti nei diversi territori, ma le linee delittuose restano tali e colpiscono sempre le vittime nei pressi dei luoghi più sacri alla libertà personale, cercando così di intimidirne anche le persone più care”.
E’ quanto sostiene Marco Gentile, coordinatore Circolo Pd di Taverna in merito all’ennesimo attentato subito dal presidente della commissione regionale antindrangheta, Bova, ricordando l’escalation criminale che continua ad interessare magistrati, ma anche imprenditori. E questo pomeriggio ad Amaroni si terrà un consiglio comunale aperto per esprimere una solidarietà ed una vicinanza corale a Bova.
“Lo Stato, più che mai, deve produrre più concrete azioni di contrasto contro la criminalità, va strutturato un piano straordinario per il controllo del territorio, vanno prodotte leggi che tutelino maggiormente chi denuncia e colpiscano con maggiore efficacia coloro che commettono o commissionano simili atti – scrive ancora Gentile -.
Bisogna dare alla magistratura poteri speciali e straordinari di controllo ed indagine; bisogna aumentare la presenza delle forze dell’ordine nei territori.
Lo Stato deve fare della lotta alla ‘ndrangheta uno degli obiettivi principali dell’azione di Governo. Vanno trovate nuove forme di emarginazione sociale ed economica verso chi commette azioni malavitose.
Lo stesso onorevole Arturo Bova, ricorda nell’ultima intervista i tanti personaggi della Calabria onesta che subiscono da troppo tempo atti intimidatori. La cultura mafiosa si combatte con la cultura della legalità.
Il governo non lasci soli questi uomini e queste donne, che dimostrano in una terra difficile e a caro prezzo, quanto sia importante non arrendersi.
Lo stesso avviso resta per il Consiglio regionale al quale va anche la solidarietà del partito, poiché l’on. Bova, ne é componente è rappresentante. Politica, magistratura, associazioni, imprenditoria, giornalismo, sport, nessuna categoria è immune da queste vigliacche azioni perché nessuna di queste categorie è immune dagli interessi mafiosi.
Ci chiediamo – si legge ancora nella nota – quanto clamore susciterà il prossimo atto o quanto grave sarà la prossima azione delittuosa, ma la nostra terra non può e non deve restare da sola, la nostra terra deve tenere la schiena dritta ed andare avanti.
Eppure, adesso, gli strumenti tecnologici che abbiamo in mano, consentono di vedere e sentire tutto, di raggiungere ogni persona in ogni angolo del mondo, ma il loro utilizzo non è sufficiente a vincere questa battaglia.
Vanno trovate soluzioni di sistema, vanno inculcate nella sottocute sociale della popolazione nuove e più forti vie culturali di contrasto e repulsione verso chi fa con la forza della violenza e della illegalità, gli interessi meschini di questi personaggi.
Ricordiamo che spesso si è avuta notizia di omicidi commessi e commissionati per pochi spiccioli mentre la ricchezza dei capi clan diventa spropositata.
Bisogna capire la in una terra povera la prima azione parte dalla bonifica dei territori alla quale deve immediatamente seguire una incisiva politica per il lavoro legale, che resta il primo anticorpo sociale contro le mafie.
Sperando – conclude Marco Gentile – che l’ennesimo allarme lanciato sia l’ultimo, produciamo una risposta di sistema che sia in grado di coagulare efficacemente tutti per lavorare a vincere questa guerra”.