Si è svolto nei giorni scorsi un Consiglio Direttivo di Ance Catanzaro con all’ordine del giorno i contenuti del Manifesto politico della filiera dell’ Edilizia, sottoscritto dalle sigle datoriali del settore insieme ai professionisti ed alle società di ingegneria, il cui obiettivo prioritario è quello di mettere le “costruzioni” al centro delle politiche per la crescita del Paese.
Tale manifesto, è stato sottolineato dal Presidente di Ance Catanzaro, Alessandro Caruso, rappresenta un elenco di priorità e di interventi necessari per ridare slancio a un settore in grado di far crescere l’Italia di un mezzo punto percentuale in più all’anno, recuperando i 600 mila posti di lavoro persi negli anni di crisi ed accelerando la ripresa economica.
In particolare, dieci sono i temi strategici che la politica deve affrontare con vigore e senza tentennamenti per far ripartire il settore.
A cominciare dal rilancio delle infrastrutture, cercando di intervenire anche in ordine alle lungaggini burocratiche che ostacolano, spesso, la cantierizzazione.
Forte, poi è l’appello a rivedere complessivamente il Codice degli appalti che, di fatto, con alcune norme, ha contribuito, pesantemente, a frenare l’intero settore, già particolarmente provato.
Un ampio capitolo, altresi’, evidenzia Caruso, è dedicato anche al tema della sostenibilità, dell’economia circolare e della rigenerazione urbana, nonchè del recupero delle aree degradate e riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, ormai vecchio e insicuro considerate le vere sfide per il futuro del Paese.
Si rivelano importanti, infine, tanto un intervento che garantisca un uso intelligente della leva fiscale quanto il tema del lavoro, il cui costo per l’edilizia è più alto di tutti gli altri settori industriali, nonchè quello della sicurezza dei lavoratori nei cantieri.
Prioritarie sono infine le politiche di attenzione per favorire l’accesso al credito ed il richiamo al rispetto della legalità.
Non posso che concludere, afferma Caruso, con le stesse parole del nostro Presidente nazionale Gabriele Buia “Se il Paese vuole veramente tornare a crescere e si vuole creare occupazione sul territorio in modo stabile la politica e chi sarà chiamato a governare nei prossimi anni ci deve ascoltare e tradurre in provvedimenti operativi le nostre proposte”.