ARCHIVIAZIONE INDAGINE PENALE SINDACO SAN SOSTENE: “NON CI FU ALCUNA MINACCIA”
Porta la data di ieri 30 maggio 2016 il deposito del provvedimento di archiviazione, che pone fine all’accertamento nei confronti del Sindaco di San Sostene Cecaro Patrizia Linda, in ordine all’accusa della Consigliera Corasaniti Isabella, già Vice Sindaco, di tentata concussione che sarebbe stata perpetrata dalla Cecaro nei suoi confronti.
In particolare, la Corasaniti affermava dinanzi le Autorità competenti che il Sindaco l’avrebbe minacciata davanti il Segretario Comunale, Dott. Giuseppe Corrado, di revocarle la nomina di Vice sindaco e componente della Giunta municipale qualora il padre Corasaniti Michele non avesse ritirato la denuncia da lui presentata per un’autorizzazione relativa alla sopraelevazione di un loculo nel cimitero di San Sostene.
Sarebbe stato questo il motivo che avrebbe causato successivamente la revoca della nomina alla Corasaniti Isabella.
Invece, il Procuratore della Repubblica Dott. Paolo Petrolo, ha chiesto l’archiviazione, accolta ora dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, Dott. Carlo Saverio Ferraro, perché non vi fu alcuna minaccia e la revoca aveva avuto origine da una contrapposizione continua della Corasaniti da quando era stata eletta.
Dagli accertamenti effettuati è emerso che il Sindaco aveva soltanto espresso il suo rammarico nei confronti della Corasaniti Isabella, che rivestiva la carica di componente della giunta municipale, per l’esposto-denuncia presentato dal padre, episodio questo visto dal Sindaco come una sorta di “tradimento” e motivo per cui successivamente è venuto meno il rapporto di fiducia nei confronti di chi, come la Corasaniti, rivestiva un ruolo fiduciario nel Comune di San Sostene.
Anche la denuncia del padre Corasaniti Michele non aveva avuto buon fine, in quanto il Sindaco era stata assolta perché il fatto non sussiste anche per i fatti contestati in quell’occasione.
Il Sindaco Cecaro Patrizia Linda esprime tutta la sua soddisfazione, perché si è chiusa un’attività di indagine che l’aveva amareggiata per le ingiuste accuse della Corasaniti.
“Nessuna minaccia”, ha dichiarato la Cecaro, “ma solo amarezza per quello che ho ritenuto un comportamento non corretto, un vero <tradimento> del mio ex Vice Sindaco e di suo padre Corasaniti Michele.
E’ chiaro che ne esco su tutti i fronti pulita, con legittimazione del mio operato, sia relativamente all’accusa di tentata concussione e sia con riferimento all’abuso di ufficio di cui ero stata ingiustamente accusata.
Peraltro, già il Prefetto e la Commissione d’accesso avevano esaminato il mio comportamento, non muovendo alcuna censura. Anche in questa occasione posso gridare che io e tutta la mia famiglia siamo persone corrette ed abbiamo sempre operato onestamente.
E’ naturale che l’amarezza sia stata tanta, ma ora anche la gioia e la soddisfazione è grande. Devo valutare, a questo punto, se presentare denuncia per calunnia nei confronti di Corasaniti Isabella, perché era stato da lei indicato un fatto ipotetico di reato che non è stato accertato come vero.
Non è stata una non corretta valutazione di una norma di legge, ma una vera e propria accusa di un fatto costituente reato non vero.”
“Sono una madre”, continua la Cecaro, “e da un lato sarei portata a lasciare correre, dall’altro lato, però, io e la mia famiglia abbiamo subito un vero attacco ingiusto, grave, da parte di una persona, che con la sua famiglia ha tentato di farci del male nonostante la fiducia che le avevamo riposto.
Deciderò a breve, come sempre con mio marito e mio figlio.”