L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” comunica con grande soddisfazione la nascita del Centro Affari Legali.
Questa nuova struttura si unisce al Comitato Scientifico ed al Centro Analisi e Ricerca con l’intendo di migliorare l’azione quotidiana dell’Associazione a tutela dei diritti del cittadino e, nello specifico, il diritto alla mobilità sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte”.
Il Centro Affari Legali nasce solo e soltanto con l’unico scopo di vagliare i diversi incidenti che si verificheranno da oggi in avanti sulla S.S.106 in Calabria per valutare e comprendere se esiste la possibilità per l’Associazione di costituirsi parte civile in un processo penale laddove dovessero esistere delle responsabilità oggettive presunte da ascrivere al proprietario e/o gestore della strada.
Il Presidente dell’Associazione ha nominato responsabile del Centro Affari Legali l’Avvocato Alfredo Foti, Penalista e Dottore di Ricerca Universitario, attualmente assistente di Diritto Penale presso la Cattedra di Diritto Penale 1 dell’Università della Calabria (Cosenza), ed autore di una monografia dal titolo “I Reati
«Intendo ringraziare – afferma l’Avv. Alfredo Foti – il Presidente dell’Asssociazione Fabio Pugliese, per avermi affidato un incarico che ritengo oneroso e che spero di riuscire a svolgere nel migliore dei modi nell’interesse generale dei cittadini automobilisti che percorrono la S.S.106 e nel rispetto assoluto della memoria delle vittime della famigerata “strada della morte” e delle loro famiglie. Posso garantire – conclude l’Avv. Foto – che farò del mio meglio affinchè il mio impegno possa essere utile e produttivo».
«Con sincera e profonda commozione – dichiara Fabio Pugliese – ho affidato l’incarico di responsabile del Centro Affari Legali all’Avv. Alfredo Foti con la consapevolezza che esistono Famiglie calabresi che hanno perso i loro figli per delle responsabilità non di certo ascrivibili ai loro comportamenti assunti alla guida ma per oggettive ed evidenti responsabilità che sono ascrivibili solo alle condizioni della strada».
«Oggi – conclude Pugliese – inizia un nuovo capitolo per la S.S.106 in Calabria- Non consentiremo che accada mai più ad altri ciò che è accaduto a molti dei nostri figli martiri sulla famigerata “strada della morte”. Ognuno dovrà fare il proprio dovere altrimenti ne risponderà in tribunale fino al terzo grado di giudizio e se sarà necessario anche oltre fino alla Corte Europea dei Diritti Umani».
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”