Prosegue da parte dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico il programma dell’attività di controllo nei confronti di persone e ditte soggette ad autorizzazioni di P.S. nel campo degli articoli pirotecnici e fuochi artificiali.
Nel pomeriggio dello scorso sabato – si legge in una nota della Questura di Catanzaro – personale della Squadra Volante e della Squadra Mobile intervenivano nel Comune di Settingiano (CZ), per la verifica del rispetto delle prescrizioni imposte dall’Autorità in occasione di uno spettacolo pirotecnico nell’ambito dei festeggiamenti religiosi della Candelora. Gli Agenti si recavano nel fondo denominato VUTURANO in agro di Settingiano, sito autorizzato allo sparo dal Sindaco del luogo. La Polizia giunta sul posto riscontrava l’assenza di una qualsiasi ditta preposta all’accensione di fuochi di artificio.
Successivamente, mentre gli Agenti nei pressi dell’ingresso del centro abitato, notavano in transito un autocarro con a bordo due persone, poi risultate essere, B. D. di anni 41, ex pirotecnico già conosciuto alle Forze dell’Ordine, e il fratello B.T. di anni 56, quest’ultimo titolare di una ditta di fuochi di artificio, entrambi residenti ad Albi (CZ).
Gli Agenti collaborati da personale del Nucleo Regionale Artificieri Antisabotaggio, rinvenivano nel veicolo utilizzato dalle due persone imballi contenenti vari artifizi pirotecnici di IV categoria di tipo professionale, oltre ad una serie di allestimenti metallici per il fissaggio di mortai, destinati all’allestimento dello spettacolo pirotecnico.
Dalla documentazione esibita dal titolare dell’impresa si accertava l’assoluta mancanza di autorizzazione al trasporto degli artifizi pirotecnici da una fabbrica ubicata in Campania al luogo di sparo ubicato in agro di Settingiano.
Di seguito le indagini si spostavano in Albi (CZ) presso la sede legale dell’impresa ove veniva effettuata una perquisizione estesa anche ad un altro veicolo di proprietà delle persone fermate, che era stato parcheggiato sulla pubblica via. All’interno del veicolo si rinvenivano altre scatole contenenti artifizi pirotecnici di tipo professionale classificati nella IV categoria. La massa complessiva degli imballi rinvenuti risultava essere superiore a quello autorizzato e indicato nel documento di trasporto. L’Artificiere della Polizia di Stato esaminati minuziosamente tutti gli artifici pirotecnici, riscontrava che tra il materiale esplodente etichettato vi era materiale prodotto da altre fabbriche autorizzate operanti in Campania che non corrispondeva a quello indicato nel documento.
La perquisizione veniva estesa all’intera area di una ex fabbrica di fuochi d’artificio, già dismessa dal 1998 dopo due distinti eventi mortali dovuti all’esplosione di materiali esplodenti, sita in San Pietro Magisano, nella piena ed esclusiva disponibilità dei due soggetti fermati. Peraltro, lo stesso sito era già stato sottoposto a sequestro dagli Agenti della Squadra Volante e dal dipendente Nucleo Artificieri, in agosto 2015, in occasione di un’altra operazione di Polizia che si era conclusa con il sequestro di numerosi artifizi pirotecnici e materiale di fabbricazione illegalmente detenuto.
Le ulteriori attività di verifica e ricerca consentivano di rinvenire in due casotti un ingente quantitativo di “esplosivo” e sostanze chimiche per la fabbricazione di altro esplosivo. Vi erano detenuti tre generi di esplosivi, ossia del tipo “miscuglio pirotecnico”, “polvere nera” e “miscela esplosiva”, conservato in fogli carta e occultati sotto altro materiale inerte ma combustibile, nonché altri manufatti esplodenti semilavorati artigianali. Presenti anche altre sostanze chimiche combustibili e comburenti suddivisi in sacchetti, il tutto detenuto in spregio alle benché minime cautele, che prevedono la collocazione delle materie prime in altri locali distanti.
In considerazione dell’intrinseca pericolosità dovuta alla produzione artigianale delle sostanze esplosive, peraltro in ingente quantitativo e in precario stato di conservazione, previa campionatura materiale, veniva successivamente distrutto a cura dell’Artificiere della Polizia di Stato.
Nello stesso locale era stato allestito un laboratorio di fortuna con la presenza di specifici attrezzi e arnesi, tutto materiale chiaramente utilizzabile per la fabbricazione di sostanze esplosive di ogni genere (principalmente deflagranti e detonanti) e l’assemblaggio di manufatti esplodenti non riconosciuti. Tutti materiali pericolosi ad alto rischio dovuto alla manipolazione e gestione poco prudente. Poco distante dal casotto veniva notato un furgone non marciante adibito a una sorta di “deposito” di fortuna, al suo interno veniva rinvenuto altro ingente quantitativo di manufatti esplodenti di genere pirotecnico professionali, illegalmente detenuti, per un peso lordo stimato circa 7 quintali.
Le due persone veniva denunciate in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per fabbricazione e detenzione illegale di esplosivi e materiale esplodente nonché per trasporto abusivo senza la prescritta licenza dell’Autorità di P.S.
Il materiale, non sottoposto a distruzione, veniva custodito presso deposito idoneo autorizzato dall’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’attività di Polizia Giudiziaria eseguita dal personale della Questura di Catanzaro.