“Con l’inaugurazione della mostra di Alessandro Papetti il Museo MARCA si conferma una struttura culturale di altissimo livello, protagonista dell’arte contemporanea nel Mezzogiorno e del Paese. L’esposizione, curata da Marco Bazzini, organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione provinciale di Catanzaro arricchisce il prestigioso elenco di eventi e appuntamenti con l’Arte contemporanea che hanno contribuito identificare il MARCA quale riferimento della cultura artistica in Italia, e non solo”. E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, sabato pomeriggio in occasione dell’inaugurazione ‘Paesagginterni’ di Alessandro Papetti che potrà essere visitata fino al 10 giugno. La mostra documenta gli ultimi sviluppi creativi di Alessandro Papetti (Milano, 1958), una tra le voci più interessanti della pittura figurativa italiana.
L’esposizione, curata da Marco Bazzini, organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, presenta 50 opere, tra oli su tela e tecniche miste su carta, tra cui, per la prima volta, il ciclo dei paesaggi. Si tratta di un ulteriore anello di quella infinita ricerca, come testimonia anche il titolo in cui si saldano, a formare un nuovo neologismo, le parole paesaggio e interno che in arte definiscono due diversi generi pittorici. Infatti, le ultime tele che si aprono verso orizzonti dal sapore naturalistico, anche se rappresentano più luoghi mentali che naturali, prendono origine dal bisogno di uscire dal limite fisico e dal perimetro che caratterizza gli ambienti dipinti, protagonisti della serie pittorica precedente.
Alla presenza dell’artista Papetti, alla conferenza stampa hanno preso parte, oltre al presidente Bruno, il direttore artistico del Museo Rocco Guglielmo, il consigliere provinciale delegato alla Cultura Marco Polimeni, Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale componente del comitato scientifico del Marca e il curatore della mostra Bazzini.
Il presidente della Provincia, inoltre, ha voluto ringraziare ancora una volta il notaio Rocco Guglielmo, direttore artistico del Marca per “la straordinaria attività svolta dalla Fondazione che è riuscita ha potenziare il ruolo del Museo come polo di attrazione per artisti di spessore internazionale e appassionati di arte contemporanea, nonostante le innegabili difficoltà che l’Ente intermedio affronta in questo momento di trasformazione normativa e riorganizzazione del sistema degli Enti locali – ha detto ancora Bruno -. Stiamo facendo grandi sforzi per mantenere alti i livelli di questa struttura, la cui gestione rientra nelle funzioni residuali della Provincia e quindi di competenza della Regione con cui dialoghiamo intensamente, a partire dal presidente Mario Oliverio, per favorire l’inserimento del Museo, come anche il Parco della Biodiversità dove è collocato il Marca Open, in una programmazione in grado di riservare importanti risorse in grado di mantenere elevata la qualità dell’offerta e fare di Catanzaro un polo di attrazione culturale e turistica”.
Soddisfatto il direttore artistico, Rocco Guglielmo che ha anche preso atto delle rassicurazioni del presidente Bruno in merito al sostegno nella “cura” del Marco e su Papetti ha aggiunto: “E’ un nome importante nel panorama della figurazione italiana. La mostra segna anche l’esordio di Papetti nel campo dell’arte plastica. Al MARCA, infatti, sarà esposta la sua prima scultura: un nudo femminile in bronzo, posto in dialogo con una tela di uguale soggetto”. Il consigliere provinciale Marco Polimeni ha evidenziato come “la presenza di una struttura culturale della qualità del MARCA rappresenta una occasione unica per la città e in particolare per la rivitalizzazione del centro storico. Speriamo di poter fare sempre di più”. Per Piraina “Papetti rappresenta la pittura pura. E’ un artista che in 30 anni non ha mai voltato le spalle alla pittura. Il percorso rappresentato al MARCA è una svolta, espressione di un artista più maturo e consapevole”.
Come sottolinea Marco Bazzini: “Più che ritrarre un singolo soggetto, Papetti è oggi interessato a creare delle atmosfere, a gettare lo sguardo verso quel vuoto che soltanto la pittura può colmare perché non sempre quello che è dipinto rappresenta una delle gabbie mentali con cui ci relazioniamo con il mondo. Anzi, con i suoi paesaggi Papetti vuole indagare proprio la possibilità di produrre un pensiero che assomigli al mondo. È per questo che la rappresentazione umana, caratteristica nel tempo di diversi cicli nel cammino artistico di Papetti – si pensi ai primi ritratti segnalati da Testori – non appare mai in queste tele. Nessun specchio per chi guarda, nessun dramma in cui immedesimarsi”.
“Lavorare al MARCA è stata una splendida esperienza – ha affermato Alessandro Papetti – ci tenevo a portare proprio qui il tema del ciclo dei paesaggi, una testimonianza alta della ricerca del linguaggio della pittura che mi ha portato a scavare dentro di me e mi porta a costruire in maniera naturale uno sguardo che fa emergere sensazioni profonde”.