Con l’arrivo di ieri a Le Castella si è conclusa la prima edizione della “Traversata del Golfo di Squillace in Kayak ”, organizzata dall’associazione Kalabrian H2O, una lunga escursione in canoa che ha costeggiato tutto il Golfo di Squillace da Punta Stilo a Le Castella…
Novanta in tutto sono stati i chilometri di navigazione suddivisi in quattro tappe: Monasterace-Isca sullo Ionio; Isca sullo Ionio – Catanzaro Lido; Catanzaro Lido- Sellia Marina; Sellia Marina- Le Castella.
Hanno aderito all’iniziativa dodici canoisti, alcuni dei quali si sono uniti al gruppo nelle singole tappe: Ezio Rotundo, Emanuele Lamanna, Giuseppe Rotundo, Enzo Miniaci, Marco Rotundo, Massimo Scarfone, Gianni Vitale, Francesco Macrì, Carmelo Rizzo, Sergio Sestito, Domenico Sanso e Gianluca Bellacoscia. La flotta dei kayak è stata assistita a terra da Pasquale Lamanna, Giovanni Carioti e Simone Rotundo, che hanno fornito supporto e assistenza ai canoisti.
Ad attendere la flotta ad Isca (destinazione della prima tappa) c’erano Giovanni Mirarchi e Checco Mirarchi della locale società sportiva “Athlon”, sodalizio che ha collaborato con gli organizzatori per l’allestimento del campo notturno.
Come da programma, infatti, i canoisti hanno trascorso la prima notte all’aperto, sulla spiaggia di Isca Marina.
Con la prima edizione della Traversata del Golfo di Squillace Kalabrian H2O ha voluto sperimentare una quattro giorni di escursione naturalistica a partecipazione allargata e bivacco notturno sulla spiaggia per rendere ancora più intenso il rapporto con il mare. Un mix, dunque, tra sport, turismo nautico e natura aperto a tutti che ha già riscosso notevole interesse e che verrà replicato il prossimo anno, sempre la prima settimana di agosto.
Ricordiamo che Kalabrian H2O è un’associazione di promozione sociale con sede a Catanzaro Lido, resasi protagonista negli ultimi due anni di iniziative di vario genere: dalla divulgazione della pratica della canoa all’allestimento di “escursioni fotografiche”, da iniziative di difesa ambientale a serate letterarie a osservazioni planetarie notturne, tutte unite dal comune denominatore di vivere e promuovere il territorio e soprattutto di guardare al mare con un approccio diverso da quello tradizionale secondo lo slogan, coniato dalla stessa, di “vivere il mare tutto l’anno”.