Verrà pubblicato sul sito del ministero della Salute l’elenco nazionale dei direttori generali delle Asl, composto da 800 nomi. Il passaggio segna il cambiamento radicale di una delle figure fino ad oggi intoccabili della sanità.
Questi professionisti, che gestiscono anche bilanci da un miliardo di euro, erano infatti praticamente inamovibili, anche di fronte a gravi carenze assistenziali delle aziende da loro amministrate e buchi di bilancio. La loro scelta e pure il loro allontanamento fino ad ora erano esclusiva prerogativa della politica regionale. L’attuazione di decreto della ministra Beatrice Lorenzin, inserito nella riforma Madia, è destinata a rivoluzionare la situazione.
L’elenco dei nomi in rete
La pubblicazione dei nomi, intanto, certifica la nascita di un elenco di persone scelte in base ai curricula e alla valutazione di una serie di esperti. Le Regioni potranno scegliere solo tra quelle persone i dg che vogliono selezionare per le loro Asl. «Il problema principale del sistema sanitario — commenta Lorenzin — è di natura organizzativa e gestionale. Per questo abbiamo cambiato il modo di selezionare i direttori lasciando, ovviamente, le competenze alle Regioni, ma riportandole a criteri di valutazione meritocratici validi per tutti e quindi assicurando procedure conformi a principi di merito, imparzialità e trasparenza».
La decadenza
La novità più importante riguarda però la decadenza. I direttori avranno una sorta di pagella: saranno valutati in base al raggiungimento degli obiettivi di salute, al funzionamento dei servizi, e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari. Dovranno garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea), e eliminare le liste di attesa. Decadranno se la loro performance sarà valutata in modo negativo, se da parte loro ci sarà una manifesta violazione della legge o degli obblighi di trasparenza. «Parte finalmente una rivoluzione silenziosa alla quale siamo arrivati con un iter lungo e faticoso», commenta Lorenzin.