Mai più centri di interesse e di potere che possano creare sperequazioni tra i cittadini, tra chi produce economia e anche tra chi ha il delicato impegno, oggi, di rappresentare le Istituzioni.
A tutti i livelli.
Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato nella seduta odierna (Lunedì 8 Febbraio), la Legge regionale “Disciplina sulla trasparenza dell’attività politica e amministrativa della Regione Calabria e dei suoi enti strumentali e sull’attività di rappresentanza di interessi particolari”, proposta dal Segretario questore Giuseppe Graziano, che regolamenta in modo efficace i cosiddetti gruppi di pressione.
Un risultato storico che cambierà i concetti di partecipazione e amministrazione, rendendoli ancora più trasparenti.
E che ciò avvenga in Calabria – dove il “sommerso” è all’ordine del giorno – dimostra che questa terra ha ancora tanto coraggio e soprattutto la volontà di riscatto utile ad ingranare la marcia e produrre nuovo sviluppo per costruire un futuro migliore alle nuove generazioni.
Siamo la prima Regione in Italia ad applicare una norma essenziale che garantisce la concorrenza leale e produttiva e che potrà essere presa come modello dalle altre regioni e dal Governo centrale così da renderla ancora più efficace.
È quanto fa sapere lo stesso deputato regionale Giuseppe Graziano, presidente nazionale del movimento “Il Coraggio di Cambiare l’Italia” ringraziando i colleghi Consiglieri per aver sostenuto ed approvato la proposta di legge che regolamenta le lobbying.
Da oggi la Calabria – dichiara Graziano – ha compiuto un passo in avanti nella democrazia. Con l’approvazione della legge che disciplina in modo efficace e trasparente la rappresentanza di interessi particolari, si dà concretezza al concetto e all’idea di cambiamento positivo. Che auspico da tempo. Il Consiglio regionale, accogliendo con un corale e unanime consenso la mia proposta di legge del settembre scorso, ha scritto un’importante pagina di storia.
Una società matura – aggiunge ancora il Segretario questore, spiegando le ragioni che hanno portato a proporre la legge – non può non disciplinare le attività di rappresentanza di interessi particolari, anche al fine di evitare che dietro un fenomeno naturale e di per sé lecito si annidino zone grigie, pericolose per la nostra società.
Questa legge, unico caso in Italia, non si concentra solo sul Consiglio Regionale e sulle sue articolazioni interne, ma si estende alla Giunta e ai dipartimenti regionali come pure a tutti gli enti sub-regionali, favorendo così anche in tali enti circuiti virtuosi di democraticità e legalità.
È sufficiente pensare ai colossali interessi che ruotano attorno alla sanità, all’ambiente, al lavoro, alle imprese, per comprendere come non era oramai possibile procrastinare l’adozione di uno strumento normativo che favorisca anche in quelle sedi la massima trasparenza nelle decisioni pubbliche.
Presentando la legge – prosegue Graziano – affermavo che la sua celere approvazione avrebbe contribuito a dimostrare con i fatti che questa Regione, ponendosi in questa materia all’avanguardia sia rispetto ad altre regioni sia rispetto allo Stato, è capace di dotarsi di regole democratiche avanzate in piena autonomia e non perché vengono imposte dall’esterno.
È vero che l’approvazione di una legge non è sufficiente per vederla operare, essendo ora compito degli organi amministrativi darne celere attuazione, sulla quale vigilerà il Consiglio e, spero, la società tutta.
Non di meno, posso affermare, senza timore di smentita, che il passo compiuto dal Consiglio Regionale indurrà i calabresi a riporre maggiore fiducia nelle Istituzioni. Ritengo che questa legge, tra i suoi tanti benefici che potrà offrire allo sviluppo e alla partecipazione, riqualifica concretamente nel giudizio della gente anche la struttura politico-burocratica che governa la Calabria.
E di questo – conclude – non posso che esserne orgoglioso perché la legge sulle lobbying, letta nel contesto ampio dell’opinione pubblica, rappresenta concretamente il coraggio del cambiamento.