Veglia Pasquale. Vescovo Schillaci: “quanti macigni devono rotolare anche nella nostra vita”
“Da questa notte, in cui contempliamo l’immensità dell’amore di Dio per noi, troviamo il coraggio per vincere la logica del più forte, la logica della violenza, per far vincere sempre più lo spirito della concordia, la fraternità, l’amore.
La Resurrezione di Cristo è l’avvenimento alla luce del quale rileggiamo la nostra storia personale e interpretiamo gli avvenimenti della storia. L’annuncio del Cristo Risorto è l’annuncio che l’umanità aspettava da sempre e di cui in questo momento sente il bisogno essenziale”. Così il vescovo di Lamezia Terme Giuseppe Schillaci nella celebrazione della Veglia Pasquale in Cattedrale
“Le donne che la mattina di Pasqua arrivano al sepolcro trovano la pietra rotolata benché fosse molto grande. Quanti macigni devono essere fatti rotolare nella nostra vita? – ha proseguito Schillaci – Quanti macigni vanno fatti rotolare nella nostra vita personale, nella nostra comunità, nella vita sociale? Questi macigni devono rotolare anzitutto dal nostro cuore.
Quanti macigni devono rotolare in questo tempo difficile per noi tutti! E’ il Cristo Risorto la Parola che libera, che vince la nostra paura e, con la nostra paura, le nostre rigidità. Quante rigidità ci impediscono di camminare e di sintonizzarci.
Quante rigidità nel nostro modo di pensare, nei nostri schemi. Papa Francesco ci sta esortando a non vivere secondo gli schemi precostituiti del “si è fatto sempre così”. Siamo risorti con Cristo: che cosa significa che Cristo è Risorto se questo avvenimento non investe la nostra vita? Non imbalsamiamo il Signore Gesù secondo certe idee stanche, ripetitive, chiuse.
Scopriamo sempre di più il Signore oltre, sempre oltre. Il Risorto non va cercato tra i morti, in una cultura di morte che in un modo nell’altro alberga nel nostro modo di vivere. Egli è il Vivente che ci invia. Siamo chiamati, come ci esorta Papa Francesco, ad essere discepoli missionari.
Con la Resurrezione inizia la missione della Chiesa, con la certezza che il Signore ci precede, sta davanti a noi, apre la strada. Come ci esorta Papa Francesco, siamo chiamati a vivere nella Chiesa in una dimensione di apertura. Apertura all’immensità dell’amore di Dio per noi”.
Nel corso della celebrazione, i riti che caratterizzano la Veglia che, per la tradizione della Chiesa, è “la madre di tutte le veglie”: la benedizione del fuoco e l’ingresso in Chiesa con il cero pasquale; il canto del preconio pasquale; le letture e la proclamazione del Vangelo della Resurrezione; la benedizione dell’acqua e il rinnovo delle promesse battesimali da parte di tutti i fedeli.
S. D. (Uff.com.sociali Diocesi Lamezia Terme)