Le immagini simbolo (nel catanzarese) di questa nuova ondata di maltempo, con piogge insistenti su tutta la Calabria, sono sicuramente il manto stradale squarciatosi letteralmente coinvolgendo un’auto, fortunatamente senza persone a bordo, a Girifalco e l’auto, con a bordo una donna salvata dai Vigili del Fuoco, quasi inghiottita dall’acqua accumulatasi nel sottopasso di Calalunga, tra Montauro e Montepaone.
Percorrendo tutte le località della provincia di Catanzaro, lo scenario è sempre lo stesso, vale a dire DEVASTANTE! Smottamenti, frane, strade allagate, rete fognaria in tilt, arterie che collegano la marina al centro impraticabili. E così la Calabria, come la Sicilia, la Liguria come la Puglia, si ritrovano sempre a dover fare i conti con la natura che, giustamente, si riprende gli spazi che l’uomo nei decenni, le ha sottratto. Non c’è più tempo per agire come si è fatto finora: adesso bisogna passare veramente ai fatti: mettere in sicurezza tutti i territori, anche perchè il cambiamento del clima in atto da tempo, non ci dà scampo.
Cicloni e trombe d’aria costituiscono un’ulteriore preoccupazione per un Paese, come l’Italia, già notoriamente fragile dal punto di vista del rischio idrogeologico, anche per via di scellerate politiche di cementificazione. I cambiamenti climatici ci trovano del tutto impreparati con le conseguenze a cui assistiamo ogni volta che la pioggia scende un pò più copiosa.
E così ci si ritrova il giorno dopo a dover fare la conta, ingentissima, dei danni, richieste di stati di calamità con dispendio di enormi risorse per interventi di somma urgenza, che spesso tamponano ma non risolvono il problema, anzichè progettare azioni ad ampio raggio. Iniziare, però, è un dovere!
Rosy Urso