Due giorni di pioggia incessante, si fa la conta dei danni sulla regione e Legambiente Calabria sottolinea l’importanza della prevenzione e del tenere sotto attenzione i punti critici come fiumi e torrenti.
Dopo circa 200 litri di pioggia per metro quadro caduta in 36 ore e dopo la registrazione di diverse criticità nella regione il presidente della provincia di Catanzaro, una delle province che ha subito i maggiori danni, chiede lo stato di calamità.
Gravi problemi si sono manifestati nella Presila catanzarese dove la SP 25 è stata interessata da frane e smottamenti; 350 mila euro di danni si sono constatati da una prima ricognizione sul territorio di Davoli dove le forti mareggiate hanno danneggiato circa 150 metri del lungomare.
Preoccupa il tratto della tangenziale a Girifalco che collega la strada provinciale per Amaroni e Monte Covello e la situazione del reggino dopo la frana sulla SS 106 che ha mangiato gran parte della carreggiata rallentando la circolazione.
Legambiente ricorda come sia necessario attenzionare nel crotonese, soprattutto dopo le ultime ore di piogge, il fiume Neto e il fiume Esaro che hanno già provocato non pochi danni alle aziende che si trovano nelle vicinanze. Agire in prevenzione come ha fatto il sindaco di Cutro, facendo sgomberare 20 famiglie da località Votapozzo, è auspicabile in una situazione d’emergenza come questa.
È la mancata o assente manutenzione ordinaria stradale nei diversi territori che ha provocato i maggiori danni, Legambiente per tale motivo ribadisce con forza come la strada preventiva sia l’unica perseguibile nel territorio calabrese caratterizzato da dissesto idrogeologico e abusivismo.