Si è tenuta nella Cittadella regionale di Germaneto la riunione della Consulta faunistica regionale.
All’incontro hanno partecipato il Consigliere delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri, il Dirigente Generale del Dipartimento “Agricoltura e Risorse agroalimentari” Giacomo Giovinazzo, il Responsabile dell’Ufficio Caccia Rocco Stranieri, l’esperto faunistico e consulente della Presidenza Lorenzo Vitari, il neo dirigente del settore Affari Generali Giorgio Piraino, i rappresentanti del mondo venatorio, delle associazioni di categoria, del Corpo dei Carabinieri Forestali, dell’Enci, Ente Nazionale della Cinofilia Italiana e i rappresentanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Introducendo i lavori della Consulta, D’Acri ha salutato tutti i presenti, sottolineando il particolare interesse della Regione nei confronti del settore venatorio.
“Ribadisco il massimo impegno di questa amministrazione – ha affermato- nell’individuazione e nella ricerca di ogni possibile soluzione, in quanto il comparto della caccia in una regione come la Calabria riveste un ruolo fondamentale. Lavoreremo e vigileremo – ha aggiunto – affinché vengano messe in atto tutte le azioni necessarie per supportare adeguatamente questo settore”.
Il Dirigente Generale Giacomo Giovinazzo, dal canto suo, ha spiegato che l’Ufficio Caccia ed il patrimonio faunistico faranno capo al settore Affari Generali del Dipartimento Agricoltura e che la Consulta Faunistica sarà convocata con cadenza mensile, precisando che l’Ufficio Caccia subirà una profonda riorganizzazione.
Durante la riunione si è discusso di pianificazione venatoria e la Regione ha spiegato che ha già iniziato a programmare l’utilizzo delle risorse che provengono dal mondo venatorio e che dovranno essere finalizzate ad interventi di miglioramento ambientale che agevolino, contemporaneamente, l’esercizio dell’attività venatoria.
Il Dipartimento inoltre, ha precisato il Dg Giovinazzo, si sta adoperando per effettuare tutte le liquidazioni delle rendicontazioni agli Atc, Ambiti Territoriali di Caccia, alle Associazioni venatorie, alle Commissioni d’esame per l’abilitazione all’esercizio venatorio ed agli enti pubblici.
Tra le problematiche più urgenti attualmente sul tappeto è stata affrontata la cosiddetta “emergenza-cinghiali”.
Nel corso dell’incontro è stata prospettata, tra l’altro, l’ipotesi che la Regione, per fronteggiare l’aumento esponenziale della popolazione dei cinghiali sui territori regionali, potrebbe autorizzare la caccia ai singoli cacciatori anche nelle zone non assegnate a squadre precostituite, mediante una modifica del disciplinare regionale della caccia al cinghiale.
Ipotesi condivisa dai presenti al tavolo. La Regione, inoltre, sta valutando anche alcune soluzioni innovative per affrontare questo problema.
Il 31 agosto scorso si è concluso il piano di selezione per la caccia ai cinghiali. Adesso la Regione attuerà metodi ecologici di prevenzione dei danni. Una volta sperimentati i metodi ecologici, la Regione metterà nuovamente in atto un piano di controllo numerico della specie per fronteggiare l’emergenza.
Soddisfacente l’esito della riunione, in quanto tutte le parti hanno mostrato grande spirito di collaborazione e condivisione degli obiettivi e delle strategie.