Molto attivo sul fronte dell’attivismo civico, Pungitore è presidente del Comitato “Trasversale delle Serre”
“Zingaro fallito”. Insulti ripetuti e dal chiaro intento intimidatorio recapitati via posta, stamani, al giornalista Francesco Pungitore, collaboratore dell’emittente televisiva TeleJonio, presidente del comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato” e presidente della Consulta comunale della Cultura di Chiaravalle Centrale. La lettera, scritta al computer, è arrivata in una busta chiusa con il timbro postale di Lamezia Terme. Il fatto è stato già segnalato ai carabinieri. Pungitore, molto attivo sul fronte dell’attivismo civico, sta conducendo da anni una battaglia molto incisiva sul territorio delle Preserre catanzaresi, finalizzata a riportare questa porzione di Calabria, con tutte le sue mille problematiche e contraddizioni, al centro dell’attenzione politica e mediatica, regionale e non solo. Significativa è, in particolare, la battaglia per lo sblocco dei cantieri della Trasversale delle Serre, perennemente incompiuta e fonte di scandalosi sperperi di denaro pubblico. In un post su Facebook, Francesco Pungitore ha raccontato tutta la sua amarezza per le squallide minacce ricevute, confermando, in ogni caso, la chiara volontà di tirare dritto senza tentennamenti. “Stamani – ha scritto – ho ricevuto via posta una lettera anonima a me indirizzata, con timbro postale di Lamezia Terme, contenente una serie di insulti dal chiaro intento intimidatorio. Ho già informato del fatto il comandante della stazione dei carabinieri di Chiaravalle Centrale e, a breve, provvederò a formalizzare la relativa denuncia contro ignoti. Faccio il giornalista in Calabria da ben venticinque anni, credo con una discreta professionalità, e so perfettamente qual è lo scopo di queste vigliaccate: indurre a retrocedere, a mollare, a pensarci due volte prima di esporsi, dire o fare. In ogni caso, non amo la retorica, per cui non uscirò oggi con frasi roboanti. Chi mi conosce sa bene come la penso e quali siano i miei ideali di riferimento. Ci tengo solo a ribadire che il mio è un mestiere veramente difficile, soprattutto se condotto in questa maledetta trincea di confine come tanti miei bravi colleghi, con sentimenti di passione e di impegno civile. Un mestiere e una regione che sono la mia vita e che, vi assicuro, non cambierò mai, per nulla al mondo”.