minacce ad un imprenditore a scopo di estorsione: rinviato a giudizio un 48enne
Tentativo di estorsione e lesioni aggravate ai danni del noto imprenditore rossanese S.V., di 48 anni. Queste le accuse mosse contro Aldo Zannino, anch’egli di 48 anni, per il quale il Gip del Tribunale di Castrovillari Ciarcia, accogliendo le richieste del pm e del patrono di parte civile, avvocato Ettore Zagarese, ha disposto il rinvio a giudizio dinanzi allo stesso tribunale in composizione collegiale per l’udienza del 13 dicembre prossimo.
GLI AVVENIMENTI. Zannino, difeso dall’avvocato Aldo Zagarese, è pregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio. Secondo la pubblica accusa, rappresentata dal pm Valentina Draetta, S.V. sarebbe stato vittima di ripetute richieste di denaro da parte di Zannino. Questi, usando modi arroganti e prepotenti, avrebbe avanzato all’imprenditore e ai suoi collaboratori ripetute pretese estorsive.
Sempre secondo l’accusa, nel giugno del 2014, S.V. avrebbe chiesto con fermezza a Zannino di smetterla, di astenersi dall’avanzare nel futuro ulteriori richieste. Per tutta risposta, Zannino avrebbe replicato che sarebbe andato a casa, avrebbe preso la pistola e gli avrebbe sparato.
Successivamente, S.V. avrebbe ricevuto una telefonata da una sua dipendente: con voce preoccupata, lo avvisava che Zannino, raggiunto l’esercizio commerciale, le avrebbe intimato di consegnargli il fondo cassa. Dopo pochi giorni, sempre per quanto sostenuto dall’accusa, Zannino sarebbe entrato direttamente nell’ufficio di S.V. e lo avrebbe minacciato. Gli avrebbe detto che, se avesse voluto continuare a lavorare in futuro, avrebbe dovuto consegnargli 1000 euro a settimana. Alle rimostranze della vittima, Zannino avrebbe afferrato un coltello che aveva con sé e, scagliandosi contro S.V., lo avrebbe ferito. Il peggio, quindi, sarebbe stato evitato solo grazie alla prontezza di riflessi dell’imprenditore aggredito che, per schivare ulteriori colpi, avrebbe spinto a terra l’aggressore.
Sono questi i fatti che saranno sottoposti al vaglio dibattimentale del Tribunale di