Per la sezione di Davoli del Partito Democratico ogni occasione è buona per fare demagogia.
Questa volta, la fa commentando la sentenza con la quale il TAR ha respinto il ricorso, presentato dalla minoranza consiliare, sulla composizione della Giunta comunale. Come correttamente riportato dai mezzi d’informazione, il TAR ha dichiarato inammissibile il ricorso ritenendo che i ricorrenti non avessero un interesse diretto ad agire.
La sentenza non entra in alcun modo nel merito delle procedure adottate dal Sindaco per comporre la Giunta. Dal canto nostro, continuiamo a ritenere che il Sindaco Papaleo non abbia rispettato la legge sulle “quote rosa” in Giunta.
Da quanto si legge sulla stampa, il PD davolese ha interpretato in maniera fantasiosa e faziosa la vicenda in questione. A suo giudizio, infatti, la sentenza confermerebbe la scelta compiuta dal Sindaco, mentre l’applicazione della legge in questione sarebbe oggetto di dibattito giurisprudenziale. Nulla di più lontano dalla realtà.
La legge 56/2014 (peraltro promossa dal PD) è molto chiara quando afferma l’obbligo del rispetto della parità di genere. Lo conferma una giurisprudenza coerente. Basti solo citare la recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 406 del 2015) che, con riferimento a un comune calabrese, ha riconfermato il carattere inderogabile della percentuale di quote rosa nelle Giunte comunali. Ancora più demagogiche e strumentali sono le critiche che il PD rivolge alle passate amministrazioni.
È appena il caso di ricordare che, fino al 2010, le amministrazioni davolesi sono state espressione dello stesso PD, partito di cui l’attuale Sindaco è stato, per un periodo, segretario. Al contrario dell’attuale, la precedente amministrazione guidata dal sottoscritto, ha prodotto risultati tangibili, realizzando diverse opere pubbliche come l’ammodernamento di un tratto della s.s. 106, il Centro Polifunzionale della Cultura e l’efficientamento energetico di tutte le Scuole e degli altri edifici comunali. Risultati cui si aggiungono i cospicui finanziamenti ottenuti, come quello che ha consentito di realizzare il nuovo Lungomare.
Non è il passato che preoccupa i cittadini, ma il presente. L’Amministrazione comunale sembra immersa nel torpore e non ha ancora realizzato alcun risultato degno di nota. Le promesse e gli slogan dell’Amministrazione non bastano più ai cittadini e non servono certo a produrre risultati tangibili. Con pretestuose e surreali polemiche sul passato, gli esponenti del PD vorrebbero distogliere l’attenzione dai problemi del presente, che l’Amministrazione comunale appare del tutto incapace di affrontare. Basti pensare alle opere importanti lasciate finanziate dalle precedenti amministrazioni, come la messa in sicurezza della Statale 106, la Chiesa di San Nicola, la bonifica della discarica di Vasì, la realizzazione del Depuratore consortile.
Il Capo Gruppo “Per il Futuro di Davoli”
Antonio Corasaniti