La sicurezza sul Lavoro non è una scelta arbitraria, ma un dovere normativo ed istituzionale. Abbiamo il dovere di proteggere la salute dei nostri Dipendenti Comunali, non escludendo la Polizia locale e degli Operatori ecologici.
Nonostante, abbia presentato diverse osservazioni e sia stata il Consigliere Comunale più attivo nel richiedere misure necessarie al dilagarsi del contagio sul territorio soveratese, parrebbe che la prevenzione sia un traguardo quasi irraggiungibile da queste parti.
E’ agli occhi di tutti, quanto poco si presti attenzione alle norme di sicurezza ordinarie sia all’interno del Palazzo di Città, che per quanto riguarda la posizione degli Operatori Ecologici.
Tutto ciò, è assolutamente inammissibile, considerato che la sicurezza sui luoghi di lavoro, e l’attenta esecuzione dei piani di sicurezza garantisce la riduzione di problematiche attinenti agli infortuni, nonché alle malattie professionali, e oggi più di sempre alle problematiche attinenti al contagio.
Il datore di lavoro, sia pubblico che privato è obbligato a fornire i suoi Operatori, di Dispositivi di Sicurezza. Il datore di Lavoro, nel caso delle Pubbliche Amministrazioni ed in particolare nel caso di specie, ovvero il Comune è identificato come il Sindaco.
Proprio per questo motivo ho posto una interrogazione, serrata durante il Consiglio comunale odierno, interrogazione che si concentra specificatamente sulla mancanza assoluta di sicurezza prima di tutto all’interno del Palazzo di Città.
Manca in effetti, una attuazione di qualsivoglia protocollo di riduzione del rischio, i dipendenti non sono assiduamente forniti di dispositivi di protezione individuale, né tantomeno avviene all’interno dei locali qualsivoglia opera di sanificazione, atta a rendere salubre e salutare un luogo di lavoro verosimilmente strategico e di notevole affluenza.
Non si riesce assolutamente a comprendere, come sia possibile che non sia prevista la sanificazione per mezzo di ditte specializzate, neanche a posteriori degli screening tamponi effettuati all’interno della stessa Sala consiliare.
La disattenzione alla sicurezza poi, non esula neppure la Polizia Locale. La stessa si trova costretta ad occuparsi persino della sanificazione delle autovetture con mezzi propri, oltre a non avere alcuna fornitura di dispositivi di sicurezza, e di doversi autogestire per proteggersi con mascherine sociali o acquistate personalmente.
L’apice della mala gestione, si incontra nel mancato monitoraggio della ditta aggiudicataria della raccolta rifiuti. Un appalto di oltre 5 milioni di euro che in sede di esecuzione ha più criticità e incongruenze che altro, che non fa neppure risparmiare un centesimo ai cittadini, e che verosimilmente non fornisce i dispositivi di sicurezza agli operatori ecologici.
Per le strade di Soverato, possiamo giornalmente incontrare, ragazzi volenterosi e padri di famiglia con mascherine chirurgiche o mascherine sociali, privi di tute atte a proteggerli dalla contaminazione biologica, privi di guanti antitaglio, di cuffie antirumore, insomma senza le protezioni che in una gestione ordinaria sono obbligati dalla Legge 812008. Così i nostri operatori ecologici, a servizio della cittadina, per la raccolta porta a porta mettono a rischio la propria salute, quella dei loro familiari e quelli della cittadinanza, perché quello che abbiamo imparato in questi mesi, è che il contagio è subdolo e viaggia veloce e ha molte facce, a volte le più imprevedibili.
I Dipendenti Comunali devono essere tutelati e il Comune di Soverato deve attenersi alla Legge 812008 e possedere il documento di valutazione del rischio e applicarne i principi, senza se e senza ma.
Come da normativa vigente inerente agli operatori di smaltimento rifiuti, ove si ritrovano elevate concentrazioni di cariche batteriche e fungine, che si sviluppano spontaneamente, i dispositivi di sicurezza garantiscono la tutela dell’operatore, delle loro famiglie e di tutta la cittadinanza trattandosi di un ritiro porta a porta.
Gli Operatori Ecologici, hanno bisogno di tutela della salute per loro stessi e le loro famiglie, ed in virtù del rischio che corrono, dovrebbero essere sottoposti ad uno screening preventivo gratuito settimanale, per l’alto rischio che la stessa mansione può cagionare. D’altro canto, l’Istituto Superiore di Sanità è piuttosto chiaro sulla gestione dei rifiuti per tutta la durata dell’emergenza.
Abbiamo necessità di più risposte e meno parate, ci servono i fatti e non le chiacchiere, perché le chiacchiere sulla salute stanno a zero.
Ora attendiamo, la risposta all’interrogazione presentata in Consiglio Comunale odierno, ma più che una risposta mi piacerebbe constatare che già da domani, i nostri dipendenti comunali, i nostri agenti di Polizia Locale e i nostri operatori ecologici si trovassero in una nuova condizione di sicurezza, e allora la mia richiesta avrebbe veramente ottenuto il risultato auspicato.
INTERROGAZIONE-29-MARZO-SICUREZZA.pdf
RELAZIONE-INTERROGAZIONE-SICUREZZA.pdf
Azzurra R. Ranieri
Consigliere Capogruppo UDC – Città di Soverato