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Un capannone di notevoli dimensioni è stato sequestrato nei giorni scorsi dai carabinieri a Strongoli nei pressi della strada statale 106. Dagli accertamenti svolti presso l’ufficio tecnico comunale è emerso che l’opera era priva di atti d’assenso per l’edificazione. Il sequestro è stato già convalidato dall’Autorità giudiziaria. Una persona del luogo è stata denunciata alla Procura per abuso edilizio.
Nel corso di controlli del territorio i militari hanno voluto verificare la regolarità di un capannone sito nella loc. Donnarosa nel territorio del comune di Strongoli, a ridosso della strada statale 106. Dagli accertamenti svolti presso l’ufficio tecnico comunale è emerso che l’opera, realizzata in conglomerato cementizio armato e acciaio, era priva di qualsiasi atto che ne legittimasse l’edificazione. Il capannone, ben visibile percorrendo la SS 106, ha pianta rettangolare con dimensioni di circa 70 m x 25 m, quindi, un’opera di dimensioni ragguardevoli, peraltro avente carattere permanente, di cui ci si stupisce che possa essere stata realizzata senza alcun atto preventivo d’assenso.
Il capannone era a servizio di una nota attività commerciale della zona, come sembrerebbe anche dai prodotti, trovati in grande quantità all’interno al momento del sequestro. Il sequestro è stato già convalidato dall’Autorità giudiziaria. I militari hanno segnalato il proprietario dell’area, uno cittadino nato e residente a Strongoli classe 1949.
L’attività repressiva è scaturita dalla collaborazione tra la stazione carabinieri di Strongoli e la stazione carabinieri forestale di Cirò. L’operazione ha messo a fattore comune le competenze e le specificità esistenti nell’Arma dei carabinieri ed è stata volta a perseguire il rispetto della legalità. L’azione per essere maggiormente efficace si deve alimentare della partecipazione e condivisione dei cittadini che con spirito responsabile sono invitati a segnalare gli abusi esistenti o presunti.
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