Manca l’acqua a Lamezia Terme e il giudice dispone il sequestro degli impianti idrici cittadini per ripristinare l’ordinaria distribuzione dell’acqua.
Tutto è nato da una carenza idrica iniziata nei giorni scorsi, ad orari fissi, tra le 20 e le 5 del mattino, creando notevoli disagi non solo nelle abitazioni dei cittadini e gli esercizi pubblici e commerciali, ma anche nelle infrastrutture essenziali alla comunità e negli apparati antincendio utilizzabili, in situazioni di emergenza, dai vigili del fuoco.
Per questo, su richiesta della Procura della Repubblica, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lamezia Terme ha emesso decreto di sequestro preventivo dei serbatoi di compensazione ed ogni altro apparato tecnicamente necessario a ripristinare la regolare portata idrica nella città.
I militari del gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme hanno provveduto ad eseguire il sequestro e dalle indagini è emerso che la riduzione incideva sui fabbisogni primari di circa 40.000 abitanti della città. Come evidenziato nelle indagini, l’acqua è un bene essenziale strettamente connesso col diritto alla salute costituzionalmente garantito, ma è venuta a mancare, sino a giovedì, dalle 20 circa di ogni sera fino alle 5 circa del mattino seguente in varie zone di Lamezia Terme, in modo indiscriminato.
Il sequestro punta a prevenire la reiterazione dell’ipotizzato reato di interruzione di pubblico servizio e dell’aggravamento delle relative conseguenze.