
Tutti i 5 personaggi hanno il volto di Gaia Nanni in un monologo che rappresenta uno spaccato dei nostri tempi dove sempre più spesso sopravvivere ha preso il sopravvento su vivere.
Si tratta di un testo tragico e allo stesso tempo comico che affronta un tema sempre più frequente di cui sono vittime le donne che decidono di volere un figlio: la conseguente perdita del posto di lavoro, distruggendo così sogni e speranze oltre al sussidio necessario per garantire dignità alla vita della mamma e del bambino.
La storia di Luciana – la giovane operaia al settimo mese di gravidanza che fa irruzione, armata di pistola, nella sede della multinazionale che non ha rinnovato il suo contratto a termine – coinvolge, commuove, trascina e incanta lo spettatore, mantenendo in perfetto equilibrio i toni della comicità con quelli della denuncia civile e del disagio sociale.