La regione Calabria, attraverso la legge urbanistica, anni addietro impose ai comuni di dotarsi di piani strutturali a valenza comunale o/o intercomunale. Il psc, secondo la legge, prevede la programmazione per l’utilizzazione di tutto il territorio comunale, al fine di razionalizzare al meglio le risorse. Tale obiettivo si otterrebbe, a maggior ragione, se il piano strutturale interessasse più comuni viciniori per evitare doppioni inutili e costosi, come verificatosi negli anni passati con la redazione dei piani regolatori generali…
Purtroppo tale strumento di pianificazione e gestione del territorio ad oggi non ha trovato applicazione, nel senso che pochissimi comuni calabresi si sono dotati di questo strumento e la giunta regionale è costretta a prorogare i termini di applicazione da oltre 6 anni.
Perchè risulta fondamentale la redazione ed applicazione dei piani strutturali?
La redazione del piano strutturale riguarda la programmazione, come detto, del territorio, ossia sviluppo urbanistico, difesa del territorio e prevenzione da disastri naturali. Il riferimento va all’ultimo sisma che ha colpito il nostro Paese, causando centinaia di vittime e la distruzione di interi borghi storici, con danni economici superiori ai 4 miliardi di euro. Probabilmente in alcune nazioni un terremoto di intensità come quello del centro Italia avrebbe avuto conseguenze meno drammatiche in termini di perdita di vite umane e danni alle strutture.
Qual è allora la funzione del piano strutturale, atteso che il territorio di Soverato è compreso nella zona 1 (la più alta) per ciò che concerne il rischio sismico ed è delimitato da due corsi d’acqua, a nord e a sud, tristemente noti per i lutti causati dall’alluvione del 1931 ai giorni nostri?
In primis dovrebbe prevedere la messa in sicurezza del territorio, nel senso di indicare e definire le linee guida rispetto agli interventi da eseguire. Chiaramente l’amministrazione comunale non ha le risorse economiche necessarie per eseguire le opere di prevenzione, ma attraverso le previsioni del piano può richiedere quanto necessario alle autorità superiori.
Messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente e recupero. Per raggiungere tale obiettivo è necessario, prima di tutto, che il patrimonio esistente sia adeguato rispetto alla sicurezza sismica. Il territorio urbanistico di Soverato, vista la recente edificazione, non presenta situazioni di criticità come i centri urbani più antichi, ma sicuramente abbisogna di interventi di adeguamento. Tali interventi si rendono necessari soprattutto per l’abitato di Soverato Superiore, edificato agli inizi del 1800, successivamente al terremoto distruttivo del 1783. Per le zone della marina, quasi tutti gli edifici sono realizzati in cemento armato, eccezion fatta per i fabbricati dell’inizio del 1900 in muratura, che comunque presenta un tipo di costruzione abbastanza corretto. Quindi, prioritariamente il piano strutturale dovrebbe prevedere la messa in sicurezza di quanto già realizzato, recuperando ed utilizzando il patrimonio esistente.
Il trend della popolazione di Soverato è in calo. E’ necessario allora prevedere altri insediamenti abitativi, o sarebbe meglio preservare il territorio senza distruggere il paesaggio naturale, costruendo fabbricati che magari vengono utilizzati per pochi giorni all’anno? O prevedere aree per insediamenti industriali senza che ci siano le industrie?
Basterebbe fare una ricognizione dei territori di Davoli, Satriano, Montepaone, Montauro, Soverato, per rendersi conto che sono stati realizzati fabbricati sufficienti per insediare tre volte la popolazione residente. E che dire delle cosiddette aree industriali abbandonate a cimitero di capannoni in disuso!?
Forse sarebbe il caso, visto che tutti parliamo di turismo, di prevedere realmente lo sviluppo turistico mediante insediamento di strutture ricettive vere, non camuffando zone residenziali come insediamenti turistici.
Si parla tanto di sviluppo sostenibile; e allora chi meglio di un piano strutturale deve prevederlo?
Rosy Urso (in collaborazione con tecnici del territorio)
In foto: una veduta di Soverato