Numeri impressionanti quelli relativi al gioco d’azzardo e alla ludopatia in Italia. Oltre 100 miliardi di euro l’anno si volatilizzano nel buco nero delle slot. Circa 14 milioni in una piccola città come Soverato.
Soldi sottratti all’economia reale, con conseguenze devastanti per la società, le imprese, le famiglie, la salute dei cittadini.
E’ quanto emerso nel corso del convegno “Usura, ludopatia e racket” che si è svolto oggi presso l’Istituto tecnico tecnologico “Malafarina”.
Un evento di “prevenzione e sensibilizzazione” con gli studenti, coordinato dal prof. Antonio Costarella e moderato dal giornalista Francesco Pungitore, che ha registrato l’autorevole partecipazione del prefetto Domenico Cuttaia, Commissario straordinario del Governo per le politiche antiracket e antiusura.
Dopo i saluti del dirigente scolastico, Domenico Servello, la psicologa Mariarita Notaro ha focalizzato l’attenzione sugli aspetti patologici del gioco, i segnali d’allarme, il coinvolgimento dei giovani e le eventuali terapie.
“La dipendenza da gioco è come una droga e come tale va trattata” ha spiegato, citando dati e ricerche.
Gli avvocati Roberta Ussia e Frank Mario Santacroce hanno affrontato gli aspetti legali, i profili penali e repressivi connessi al tema del convegno, con un’analisi a vasto raggio delle normative nazionali e regionali “che sicuramente ancora difettano in molti aspetti, a cominciare dal paradosso di uno Stato che legalizza un giro d’affari così enorme e poi deve reinvestire per curarne gli effetti più deleteri”.
Molto articolata la relazione dell’avvocato Attilio Simeone, in qualità di membro del Comitato di solidarietà antiracket e antiusura, centrata sui valori costituzionali e le azioni da intraprendere per affrontare una emergenza “che è già esplosa e investe direttamente le giovani generazioni”.
Il presidente di Confesercenti Catanzaro, Francesco Chirillo, ha sottolineato l’impatto sociale dell’azzardo e il nesso con il sovraindebitamento che poi si lega, inevitabilmente, alla piaga dell’usura.
Nelle sue conclusioni, il prefetto Cuttaia ha evidenziato l’importanza della denuncia nel supporto all’azione investigativa che le forze dell’ordine conducono quotidianamente a tutela dei cittadini.